Economia
Manager/ Da Credit Suisse alla nascita di Revolut: la scalata di Storonsky. Chi è il manager russo che potrebbe battere Elon Musk
Nik Storonsky, CEO di Revolut, pronto a riscrivere la storia della fintech europea: se la sua società raggiungerà una valutazione di 150 miliardi di dollari, otterrà un bonus da 15 miliardi, superando i record di Elon Musk

Nikolay Storonsky CEO Revolut

Nikolay Storonsky CEO Revolut

Nikolay Storonsky

Nik Storonsky, fondatore e CEO di Revolut, sta per scrivere un nuovo capitolo nella storia della finanza europea. Partito dai mercati emergenti e da una formazione rigorosa in fisica e matematica, oggi guida la fintech che potrebbe battere persino Elon Musk nella corsa ai mega-bonus e nella trasformazione del mercato bancario globale. Ecco chi è il manager russo che sta rivoluzionando la tecnologia finanziaria e cosa rende unica la sua scalata.
Classe 1984, nato e cresciuto a Mosca, laureato in Fisica Applicata e Matematica e con un master in Economia, Storonsky non è il classico founder da garage: il suo stile riflette disciplina, visione e un approccio scientifico. Prima di lanciare Revolut nel 2015, ha lavorato come trader di derivati in Credit Suisse e Lehman Brothers, imparando a gestire il rischio e a leggere i trend globali.
Dalla City di Londra alla rivoluzione fintech
Revolut nasce come semplice carta prepagata, ma sotto la guida di Storonsky evolve in una super app finanziaria con l’obiettivo di diventare la banca digitale numero uno a livello mondiale. Oggi Revolut è presente in 30 Paesi, è la prima app finanziaria in 19 stati europei e ha chiuso il 2024 con 4 miliardi di ricavi e 1 miliardo di utile pre-tasse.
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Il vero salto, però, potrebbe arrivare nei prossimi mesi: se Revolut raggiungerà una valutazione di 150 miliardi di dollari, Storonsky riceverà un bonus in azioni dal valore di 15 miliardi. Un risultato che farebbe impallidire persino il mega-accordo di Elon Musk con Tesla, e che cambierebbe le regole del gioco nella fintech globale.
Secondo il Financial Times, Revolut è in trattative con fondi sovrani e venture americani per **un round da 2‑3 miliardi che valorizzerebbe la società circa 65 miliardi di dollari, primo step verso il target‑bonus da 150 mld fissato per il fondatore Nik Storonsky. Financial Times Nel 2024 la fintech ha già segnato ricavi record di 4 mld $ e un utile pre‑tasse di 1,4 mld $, con una base clienti schizzata a 60 milioni di utenti in 35 Paesi. FN LondonFinextra Research Il pacchetto d’incentivi “alla Musk” – che potrebbe valere fino a 15 miliardi $ in azioni se la valutazione triplicherà – è stato confermato da più fonti e prevede tranche progressive fino a un extra 10 % del capitale. The Guardian
Sul fronte regolatorio, Revolut ha completato la fase di “mobilisation” per la licenza bancaria UK e punta all’autorizzazione piena entro il Q4 2025, nonostante i dubbi espressi dalla PRA sulla governance. Yahoo Finance UK «Il nostro obiettivo resta creare la prima banca truly global, accessibile in un tap», ha ribadito Storonsky in una nota interna filtrata ai media.
La strada, però, non è priva di ostacoli. Revolut non è ancora quotata, ma il mercato si attende un’IPO storica e analisti, investitori e persino star come Giorgio Chiellini (che ha investito un milione di euro nella società) osservano con attenzione ogni mossa di Storonsky. La sua leadership è vista come esempio di innovazione europea e di meritocrazia applicata all’hi-tech.
A differenza di Musk, Storonsky non ama le luci dei riflettori né le dichiarazioni sopra le righe. Punta tutto sull’efficienza, sulla crescita sostenuta e sulla visione di una banca globale accessibile a tutti, capace di gestire pagamenti, risparmi, investimenti e cripto da un’unica app. E, se raggiungerà il traguardo, diventerà il primo imprenditore europeo a battere Elon Musk nella corsa ai bonus e nella costruzione di un impero digitale.