Economia

Stop alle auto a benzina e diesel dal 2035: svolta storica a Bruxelles

Via libera alle votazioni per il Fit for 55: l'obiettivo è quello di ridurre del 55% le emissioni inquinanti al 2030 per arrivare la net zero entro il 2050

Ue: Pe approva stop motori termici dal 2035

Il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione europea che prevede il divieto di vendita per le case automobilistiche di auto a benzina o diesel a partire dal 2035. L'emendamento, proposto dal Ppe, che prevedeva di limitare la riduzione delle emissioni per le auto entro il 2035 del 90% invece del 100%, e' stato bocciato. La proposta complessiva ha ottenuto 339 voti a favore e 249 contrari.

Fit for 55 al voto, il Parlamento europeo è spaccato sullo stop alle auto a combustione dal 2035

Bruxelles verso una svolta storica, il primo verso banco di prova per l'ambizione green della Commissione europea. Il Parlamento europeo è infatti chiamato a discutere e votare otto provvedimenti del pacchetto sul clima, il Fit for 55, presentato dalla Commissione a luglio dell'anno scorso e che ha l'obiettivo di ridurre del 55% le emissioni inquinanti entro il 2030 per arrivare al net zero entro il 2050. E già si scontra con la realtà.

Una pioggia di emendamenti bipartisan rischia di frenare la transizione ecologica dell'esecutivo europeo. Sono due i principali punti di scontro: l'estensione dell'Ets, il meccanismo di scambio delle emissioni ossia pagare per la quantità di Co2 emessa, alle auto e agli edifici residenziali, attualmente è in vigore solo per alcuni settori industriali; e lo stop alla produzione di auto con motori a combustione nel 2035. 

La maggioranza è divisa. In particolare il Ppe, principale gruppo dell'assise, vuole un rinvio dell'estensione dell'Ets e soprattutto che nel 2035 l'obiettivo della riduzione dell'inquinamento delle nuove auto prodotte non sia del 100% ma del 90%. Sostengono gli obiettivi della Commissione invece i gruppi dei socialisti e democratici (S&d) e i liberali di Renew, che fanno sempre parte della maggioranza.

Per comprendere meglio quanto sia complicata la situazione basti pensare che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, appartiene alla famiglia del Ppe mentre il suo vice, Frans Timmermans, autore e principale promotore del Fit for 55, è socialista. L'opposizione è più preoccupata dagli effetti sull'economia. I gruppi Ecr e Id insistono sulla necessità di tutelare le imprese europee e i lavoratori. Ma comunque lasciano margine per negoziare su alcuni emendamenti. 

"La riduzione del 55% entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050 non è solo un desiderio; è un obbligo legale. E penso che questo dovrebbe essere il punto di partenza della nostra discussione odierna", ha detto Timmermans in apertura del suo intervento in aula in cui si è detto "preoccupato di alcuni posizioni degli europarlamentari".