Stretta Bce, niente più liquidità agevolata alle banche: finiti i tempi d'oro
I bilanci delle banche centrali si restringono: la sola Bce lascerà scadere da marzo titoli per un valore di 15 miliardi di euro al mese
Banche centrali e tassi sui interesse, cosa implica per i mercati? L'analisi
Causa ed effetto: il principio di causalità vale anche per la politica monetaria. Nell’Eurozona ci sono voluti tassi d’inflazione a due cifre perché la Banca Centrale Europea (BCE) iniziasse a ridurre il suo bilancio. Nel frattempo, l’economia e gli Stati si erano ormai abituati alla disponibilità di denaro a basso costo. Ma i tempi d’oro sono finiti (almeno per ora). Adesso le banche non possono più rifornirsi di liquidità dalla BCE a condizioni agevolate e tra novembre dello scorso anno e fine febbraio hanno già rimborsato circa 850 miliardi di euro erogati nell’ambito di operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine.
Inoltre, la Banca centrale sta cominciando a ridurre il suo portafoglio titoli. In una prima fase, che durerà fino a metà anno, la BCE lascerà scadere titoli per un valore di 15 miliardi di euro al mese senza riacquistarli; un volume equivalente a circa il 50% dei rimborsi previsti. È questo l’inizio della grande “cura di disintossicazione” da anni di politica monetaria ultra-espansiva?
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