A- A+
Economia
Tasse Pmi: via l'Irap, Ires semplificata e giù l'Iva. La bozza per la riforma

CLICCA QUI PER LEGGERE LA BOZZA DI PROPOSTA PARLAMENTARE SULLA RIFORMA FISCALE DEL GOVERNO DRAGHI

Oltre all’abbassamento dell’aliquota media effettiva nella fascia di reddito 28.000-55.000 con una semplificazione del sistema degli scaglioni, aliquote e detrazioni per tipologia di reddito incluso il bonus Renzi, per quanto riguarda le imprese la riforma fiscale delineata dalle Commissioni Finanze della Camera e del Senato nella bozza del documento parlamentare dal quale il governo Draghi dovrebbe trarre l’indirizzo per la predisposizione della legge delega che si è impegnato a presentare entro luglio prevede l’abolizione dell’Irap attraverso un riassorbimento “nei tributi oggi esistenti” e una complessiva opera di semplificazione dell’Imposta sul Reddito delle Società (Ires) riavvicinando i criteri di redazione del bilancio ai fini fiscali a quelli a fini civilistici, meno onerosi.

Viene proposta anche l’introduzione di incentivi, sotto forma di sconto d’imposta, per comportamenti in linea con la transizione ecologica; per le aggregazioni di imprese di dimensioni minori e per il reinvestimento degli utili in azienda. Sull’Iva, la bozza propone una semplificazione e una riduzione dell’aliquota ordinaria attualmente applicata. Accanto al meccanismo di prelievo, viene previsto un meccanismo di premialità per i contribuenti leali.

Con una certificazione di avvenuto rispetto delle obbligazioni tributarie si ottengono in maniera automatica benefici come le riduzioni dei termini di controllo e accertamento e dei tempi di rimborso fiscale. L’apparato sanzionatorio dovrebbe inoltre escludere i casi di omesso versamento per errore o per grave carenza di liquidità. Per i lavoratori autonomi, invece, la ritenuta d’acconto è una forma di prelievo che secondo la bozza va rapidamente superata, insieme alle attuali scadenze di versamento delle imposte dirette.

Le Commissioni concordano sulla necessità di istituire un nuovo meccanismo di rateizzazione, con il versamento del saldo e del primo acconto in sei rate mensili di uguale importo senza l’applicazione di alcuna sanzione e interesse. Il sistema della ritenuta viene giudicata di conseguenza valida solo per il lavoro dipendente.

Infine, sui redditi da capitale, il documento italiano propone di ridurre drasticamente il prelievo sui capital gain. L’aliquota del 26% dovrebbe scendere al 23%, equiparandola al primo scaglione Irpef (e al prelievo sui redditi da lavoro dipendente più bassi). Donazioni e successioni, non costituendo cessioni a titolo oneroso, non danno già origine a capital gain.

Commenti
    Tags:
    irapiresivatasse alle impresetasse rendite finanziarieprelievo rendite finanziarie




    
    in evidenza
    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    Politica

    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento


    motori
    Mercedes-Benz, Nuovo G 580 EQ la svolta elettrica nel fuoristrada

    Mercedes-Benz, Nuovo G 580 EQ la svolta elettrica nel fuoristrada

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.