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Economia
Tetto per il contante a 1.000 euro. Quota 100: finestre e blocco uscite

Manovra: torna idea di abbassare il tetto al contante - Abbassare il tetto per l'uso del contante da 3.000 a 1.000 euro. Torna anche questa tra le ipotesi di intervento per limitare l'uso del cash, da accompagnare alle misure per incentivare la moneta elettronica. Il tema sarebbe sul tavolo in vista del varo della Manovra e del decreto fiscale collegato ma una decisione ancora non sarebbe stata presa e, a quanto si apprende, non ci sarebbe accordo tra gli alleati sul punto.

Manovra: tra ipotesi quota 100 finestre e blocco uscite - C'e' anche una sorta di clausola di salvaguardia tra le ipotesi su quota 100, alternativa a un intervento sulle finestre: secondo quanto si apprende, all'incontro al Mef sulla Manovra ai sindacati sarebbe stata illustrata anche l'ipotesi di un meccanismo di blocco delle uscite in caso a meta' anno si registri un flusso maggiore delle attese, per garantire comunque il conseguimento dei risparmi. Sul tavolo anche altri due scenari: un allungamento di tre mesi delle attuali finestre, come gia' emerso o un allineamento a 9 mesi per tutti, pubblici e privati.

Manovra: torna ipotesi sugar tax, vale circa 250 mln - Rispunta la sugar tax. La tassa sugli zuccheri aggiunti nelle bevande potrebbe essere entrare nel menu' della Manovra, secondo quanto riferiscono diverse fonti di governo, e potrebbe valere circa 250 milioni all'anno. Potrebbe invece essere fissata a 0,6-0,7 euro al kg la tassa sulla plastica. Ancora non ci sarebbe pero' una decisione definitiva sulle quantificazioni.

Sconto su ristorante e idraulico, arriva la plastic tax - Stop alle detrazioni per i piu' ricchi, tassa sulla fortuna, rincari sul fumo e una plastic tax, un nuovo balzello sugli imballaggi e contenitori di plastica inquinanti per spingere abitudini green. La prima manovra giallorossa blocchera' gli aumenti dell'Iva ma al loro posto, per far quadrare i conti, spuntano una miriade di mini-tasse, alcune onnipresenti a ogni sessione di bilancio, come quelle su tabacchi e giochi, altre che rispondono alla nuova anima ecologista verso cui si vuole spingere il Paese. Con una sorpresa annunciata a tarda sera dal ministero dell'Economia per far quadrare i conti: arriva un maxi slittamento, dal 16 novembre al 16 marzo, della rata per il pagamento delle imposte sulla dichiarazioni delle partite Iva, che sposta 3 miliardi utilissimi ai fini dei conti pubblici del 2020. Tra le ipotesi e' circolata anche quella di un aumento delle accise sul diesel, che ha trovato, al momento, il muro di Italia Viva. E una sulle sim aziendali che invece, incontra la netta contrarieta' M5s. Ma per i cittadini, che rischiano di pagare di piu' le sigarette o il pieno dell'automobile, o di vedersi ridotte le vincite su lotterie e scommesse, si prepara una piccola rivoluzione: anche la ricevuta del parrucchiere o dell'idraulico, o il conto del ristorante, si potranno scontare dalle tasse, se si optera' per il pagamento con carte e bancomat. Archiviata l'ipotesi di cashback su tutti gli acquisti con moneta elettronica, tramontato insieme all'idea di una rimodulazione dell'Iva, si fa strada infatti una nuova detrazione (al 10% o al 19%) su una serie di nuove spese, in aree "piu' a rischio evasione", di cui beneficera' solo chi fa pagamenti tracciabili. Anche le altre detrazioni, quelle gia' in vigore, dalla scuola o lo sport per i figli, alle spese mediche a quelle per i funerali, potrebbero essere legate alla tracciabilita' della spesa, sulla falsariga di quanto gia' accade con i vari bonus per le ristrutturazioni edilizie. Ecobonus, bonus sui lavori e anche sulla risistemazione del verde dovrebbero essere prorogati di due anni, cosi' come si dovrebbe allungare la scadenza (ora prevista al 2021) per il bonus rinforzato per gli interventi antisismici. Nel 2020 si dovrebbe avviare anche una prima revisione delle tax expenditures, legando al reddito gli sconti: le detrazioni dovrebbero iniziare a ridursi per i redditi oltre i 100-120mila euro per azzerarsi per i 'super-ricchi'. Un intervento di "equita'" fiscale che riguarderebbe solamente "l'1% dei contribuenti" che ricadono nelle fasce piu' alte di reddito. E che avrebbe i suoi effetti sui conti pubblici solo a partire dalle dichiarazioni 2021 sui redditi 2020. Alcuni interventi rischiano di sollevare proteste: il comparto del gioco, ad esempio, e' gia' in allarme, cosi' come Assobibe per la paventata sugar tax, che al momento pero' non sarebbe entrata nel menu'. Meno osteggiata potrebbe essere invece la plastic tax, un prelievo che potrebbe essere anche superiore agli 0,2 euro per kg ipotizzati inizialmente, e che si abbina al agli incentivi per i prodotti sfusi gia' previsti dal decreto Clima con l'obiettivo di promuovere abitudini piu' eco-sostenibili. Il puzzle delle coperture, comunque, si definisce solo a tarda sera quando il ministero dell'economia annuncia che nel decreto fiscale e' prevista una maxi proroga di pagamenti per le partite Iva, quelle sottoposte ai nuovi Isa (che hanno sostituto gli studi di settore) e quelle con pagamento forfettario. Vale 3 miliardi e aiuta a pagare le ultime poste previste. Per ora, si contano un aumento da circa 300 milioni della dote per il taglio del cuneo fiscale (che passerebbe da 2,7 a 3 miliardi), i fondi per eliminare il superticket (circa 500 milioni) e i circa 900 milioni aggiuntivi (da dividere nel biennio 2020-21) per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. Sul fronte fiscale il decreto che accompagna la manovra indica un recupero di evasione da circa 3,3 miliardi tra stretta sulle compensazioni fiscali e lotta alle frodi Iva sui carburanti, cui si aggiungera' 1 miliardo dalle compensazioni Inps (anche se nei calcoli del presidente Pasquale Tridico da questa voce si potrebbero ricavare fino a 5 miliardi). Ci sono poi i 600 milioni della web tax, che dovrebbe scattare dal 1 gennaio, i 5-600 milioni di aumenti su giochi e sigarette, e un extragettito Iva non calcolato nelle stime della nota di Aggiornamento al Def che, secondo la maggioranza, dovrebbe consentire di raggiungere lo 0,4%, cioe' circa 7,2 miliardi, di entrate aggiuntive e lotta all'evasione.

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