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Economia
Tim,Cassa resterà nelle infrastrutture. Piano per Cdp con “muscoli e cervello"

Quattro aree prioritarie di intervento con 65 miliardi. Attivati 128 miliardi di investimenti

Una Cdp certo con “muscoli” vista la potenza finanziaria che riesce a mobilitare, ma anche con “tanto cervello”. Che significa più “selettiva” nei propri investimenti e nel gestire un patrimonio da 25 miliardi solido per la tutela del risparmio postale (la raccolta ha raggiunto i 275 miliardi). E’ questo il nuovo leit motive industriale che l’amministratore delegato della Cassa Dario Scannapieco ha voluto portare in Via Goito nella partecipata del Tesoro e delle fondazioni bancarie nel gestire il risparmio postale degli italiani e varare le nuove strategie del gruppo. 

La Cassa ha approvato il nuovo piano strategico al 2024 che prevede "investimenti sostenibili, inclusivi e di impatto per la crescita dell'Italia". Nel complesso, nell'arco del prossimo triennio, Cdp impegnerà risorse complessive per 65 miliardi di euro (+5% sul piano precedente), attirando 63 miliardi da terzi (+27%) e attivando nel complesso investimenti per 128 miliardi (+14%). Una crescita che sarà costante in tutto il triennio e che punta a generare un forte impatto a livello economico e sociale, con effetti positivi concreti e tangibili per imprese, pubblica amministrazione e famiglie.

Le nuove strategie disegnate dall’ex Bei Scannapieco individuano quattro aree prioritarie: cambiamento climatico, crescita inclusiva, sostegno alle filiere produttive, innovazione e digitalizzazione. L'operatività di Cdp sarà trasformata e si svilupperà su tre grandi pilastri, che impatteranno in modo trasversale l'attività di Cdp. Il primo si basa su una attività di analisi strategica e settoriale, centrata anche sulla individuazione dei ritardi da colmare e sulle best practice internazionali per l'adozione di specifiche politiche di finanziamento e investimento (policy).

Il secondo pilastro è il deciso rafforzamento dell'advisory e della gestione di fondi pubblici, nazionali ed europei, soprattutto a beneficio della pubblica amministrazione, e con l'intento di orientare gli investimenti verso progetti di qualità. Il terzo pilastro è legato al ruolo di Cdp come Istituto di Promozione e Sviluppo attraverso l'offerta di strumenti finanziari a disposizione di imprese e PA in modo da coprire ogni necessità nel ciclo di vita di un'azienda o di un progetto, con una forte azione rivolta alla cooperazione internazionale e alla finanza per lo sviluppo.

Negli ultimi anni il portafoglio equity di Cdp è cresciuto in modo significativo. Con il piano verrà adottata una nuova logica di gestione delle partecipazioni e degli interventi. Da una parte quelle considerate strategiche, dove Cdp manterrà un ruolo di azionista stabile a presidio di infrastrutture o asset rilevanti per il Paese; dall'altra gli interventi di scopo, dove l'impegno è finalizzato alla crescita o alla stabilizzazione di imprese in settori chiave, ma con logiche di uscita e di rotazione di capitale.

Per quanto riguarda il settore immobiliare, oltre a proseguire il suo impegno nel settore del turismo, Cdp punterà su Social, Senior e Student housing, con l'obiettivo di realizzare un forte impatto sul territorio grazie alla partnership con le fondazioni di origine bancaria, con le quali la collaborazione potrà riguardare anche i progetti di rigenerazione urbana, con particolare attenzione al Sud Italia.

Nel complesso, la gestione del portafoglio immobiliare prevista nel piano strategico si baserà su criteri di valorizzazione o vendita diretta, con principi di trasparenza e massimizzazione del valore. Fra i singoli dossier di borsa che vedono Cdp protagonista, Scannapieco ha tenuto la bocca cucitissima su Tim, compagnia che gli americani di Kkr vogliono comprare e dove la Cassa è seconda azionista con il 9,81%. Mentre più in generale, il gruppo “intende restare azionista stabile delle società che considera strategiche”, come le “infrastrutture o asset rilevanti per il Paese".

Riguardo alla quota nel super listino azionario europeo, Cdp punta a favorire le Ipo di società non quotate "per valorizzare la partecipazione in Euronext". Le procedure di quotazione "vanno snellite" e il processo di quotazione deve "diventare meno oneroso”, ha spiegato Scannapieco che ha ricordato l'esistenza di un tavolo tecnico al Tesoro per studiare come snellire le procedure di quotazione, un tavolo al quale Cassa guarda con grande interesse e offre la sua collaborazione.

Infine, nel piano ci sono 7 miliardi per investimenti nell'equity nel triennio che riguardano sia investimenti diretti, come quello in Autostrade per l'Italia, ancora da chiudere ma soprattutto sostegno ai fondi per coinvestimenti, ha concluso il Ceo. Per Aspi "pensiamo che il closing ci sarà nel primo trimestre del 2022”, ha indicato.

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