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Economia
Ue, Gentiloni: “Pil a -11,8%, nemmeno a fine guerra”. Partono i 17 miliardi

Ue: Pil a -11,8% nel secondo trimestre 

Nella crisi finanziaria del 2009 l'economia europea si è contratta del 4,5 per cento. Ora, nel secondo trimestre del 2020, il Pil dell'area euro e' diminuito dell'11,8 per cento, il calo maggiore dalla Seconda guerra mondiale. Lo ha detto il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo alla conferenza annuale inter-economica del Centro per gli studi di politica europea (Ceps) per spiegare la portata della crisi economica posta dal Covid. "Per avere un'idea della portata di questo shock, si consideri che la crisi finanziaria del 2009 ha visto l'economia europea contrarsi del 4,5 per cento. Nel secondo trimestre di quest'anno, il Pil dell'area euro e' diminuito dell'11,8 per cento, il calo maggiore dalla seconda guerra mondiale. Eppure questa cifra maschera un'immensa divergenza tra Stati membri: da un calo del 'solo' -4,5 per cento in Finlandia al -18,5 per cento in Spagna", ha ricordato. "Per il 2020 nel suo insieme, il Fondo monetario internazionale (Fmi) prevede un calo del Pil dell'area euro dell'8,3 per cento nel 2020", ha aggiunto.

Gentiloni ha anche sottolineato che "senza il sostegno deciso dai governi nazionali", pari a circa 3,5 mila miliardi di euro tra sostegno fiscale, liquidità e garanzie, "e a livello europeo, questo impatto sarebbe stato molto peggiore". Il commissario ha ricordato che già a marzo "era chiaro che lo shock simmetrico" avrebbe rischiato di provocare "una crisi molto asimmetrica", con i paesi più colpiti nella prima ondata che erano anche quelli con il minor spazio fiscale, con i settori più esposti, e che stavano ancora lavorando per superare gli strascichi della crisi precedente". Per questo, si trattava di "una crisi comune, che necessita di una risposta comune, ma che deve essere mirata dove il supporto era più richiesto". 

Ue: partiti i 17 miliardi del Sure per l'Italia

La Commissione europea ha erogato un totale di 17 miliardi di euro all'Italia, alla Spagna e alla Polonia nella prima quota del sostegno finanziario agli Stati membri nell'ambito dello strumento SURE: L'Italia ha ricevuto 10 miliardi di euro, la Spagna 6 miliardi di euro e la Polonia 1 miliardo di euro. Una volta completati tutti gli esborsi SURE, l'Italia riceverà un totale di 27,4 miliardi di euro, la Spagna 21,3 miliardi di euro e la Polonia 11,2 miliardi di euro. i finanziamenti contribuiranno a coprire i costi direttamente correlati al finanziamento dei programmi nazionali di lavoro a tempo ridotto e altre misure simili che hanno messo in atto in risposta alla pandemia di coronavirus, in particolare per i lavoratori autonomi. 

Sure può fornire fino a 100 miliardi di euro di sostegno finanziario a tutti gli Stati membri. Finora il Consiglio ha approvato 87,9 miliardi di euro di sostegno finanziario nell'ambito di SURE a 17 Stati membri, sulla base delle proposte della Commissione. I prossimi esborsi avverranno nel corso dei prossimi mesi, a seguito delle rispettive emissioni obbligazionarie. Secondo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, "i primi esborsi nell'ambito dello strumento SURE sono pietre miliari importanti nella nostra spinta a preservare posti di lavoro e mezzi di sussistenza. Dimostrano chiaramente la solidarietà dell'Europa con i cittadini in Spagna, Italia e Polonia colpiti da questa crisi senza precedenti. Restiamo impegnati a proteggere le persone e i posti di lavoro in tutta Europa. SURE giocherà un ruolo importante nel raggiungimento di questo obiettivo".

 

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