Unicredit dialoga col governo: ecco che cosa succede ora - Affaritaliani.it

Economia

Unicredit dialoga col governo: ecco che cosa succede ora

Tra risiko bancario e golden power: l'analisi

di Marco Scotti

Unicredit dialoga col governo: ecco che cosa succede ora

È il giorno dell’incontro tra UniCredit il governo, con la banca guidata da Andrea Orcel che ha patito e non poco l’affondo dell’esecutivo. Breve riassunto delle puntate precedenti: a novembre UniCredit annuncia l’Ops su BancoBpm, un’operazione che indispettisce il governo - e soprattutto la Lega - con Matteo Salvini che definisce l’istituto di piazza Gae Aulenti una banca non italiana (perché la maggior parte degli impieghi viene fatta all’estero). Una lettura confermata poi dal governo che esercita il golden power e fissa sanzioni durissime (da 300 milioni a 20 miliardi) se non verranno rispettate precise indicazioni. Quali? Non si ha piena evidenza, ma si sa che riguardano l’addio alla Russia (dove UniCredit ha ancora attività), il mantenimento di determinati livello di credito erogato in Italia e precise disposizioni per il piano industriale. Richieste piuttosto severe che hanno fatto storcere il naso anche alla Bce, che ha chiesto senza mezzi termini “moderazione” al governo.

Con questi presupposti si arriva all’incontro di oggi. Un rendez-vous cui parteciperanno le diplomazie delle parti in causa, ma non il Ceo Andrea Orcel. Sarà un incontro risolutivo? No, e l’assenza del Ceo ne è la riprova. Si tratta più che altro di tavoli tecnici in cui si dovrà discutere del futuro. Mai comunque si era vista una partita così politica nel mercato bancario. Qualcuno nei giorni scorsi ha ipotizzato che Orcel potrebbe entrare nella partita di Mediobanca, rilevando una quota di Piazzetta Cuccia da destinare poi all’ops di Mps. Uno scenario che non trova conferme, anche in giorni in cui il 10% del capitale di Piazzetta Cuccia è stato scambiato.

Come andrà a finire la partita col governo? È innegabile che al momento UniCredit e l’esecutivo non siano esattamente allineati. Il motivo? Ci sarebbe, come qualcuno ad Affari ha rivelato: “Basta guardare l’elenco degli sponsor di Milano-Cortina”. Che cosa vorrà dire? Ah, saperlo…

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