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Economia
UniCredit, spunta l'opzione Bper. Gli interessi di Unipol per la bancassurance

Nella scorsa primavera, subito dopo il lancio dell'Ops di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca, il Ceo di UniCredit Jean Pierre Mustier si è brevemente seduto al tavolo con i vertici di Banco Bpm per esplorare una possibile aggregazione. L'ipotesi vagliata, stando a fonti finanziarie riferite dal Sole 24 Ore, sarebbe stata accompagnata dal piano di scissione in due di UniCredit, assai caro al Ceo uscente.

Il tavolo negoziale con Banco Bpm durò pochi giorni e poi fu accantonato da Mustier che preferì dedicarsi a valutare se esistevano le condizioni per negoziare con il Mef un'aggregazione con Mps a zero impatto sul capitale. Opzione che, sempre stando alle indiscrezioni, fu presentata al board di UniCredit ancora in joint con il varo in Germania della subholding delle attività estere.

Nel frattempo, in uno scenario competitivo di fibrillazione dopo la fusione Intesa-Ubi, Credit Agricole Italia ha lanciato l'Opa sul Credito Valtellinese e Unipol ha pubblicamente aperto a verificare l'ipotesi di un'aggregazione tra la partecipata Bper e Banco Bpm. Un percorso che comunque non è ancora segnato. Proprio l'uscita da UniCredit di Mustier, e con lui della linea (ufficiale) del no m&a, riapre i giochi se è vero che ora la strategia del board di UniCredit non esclude più la crescita dimensionale in Italia. Spetterà al nuovo Ceo valutare le diverse opzioni rimaste sul campo. La prima riguarda la riapertura dei contatti con il Tesoro per Mps.

La seconda è Banco Bpm, anch'essa public company e fortemente intenzionata a un'aggregazione. Ma esiste anche una terza opzione: una fusione tra UniCredit e Bper. L'ipotesi, stando a tre diverse fonti finanziarie del Sole 24 Ore, sarebbe stata studiata già da tempo da una delle principali banche d'affari insieme ad alcuni ex manager di UniCredit e da qualche giorno se ne parla negli ambienti finanziari milanesi. L'idea di una combinazione tra le due banche origina dalla prossima scadenza della partnership assicurativa tra Unicredit e il gruppo inglese Aviva.

Una aggregazione tra la banca milanese e l'emiliana Bper potrebbe portare Unipol a subentrare ad Aviva. Non solo: l'aggregato UniCredit-Bper, sempre secondo le simulazioni di una banca d'affari, porterebbe alla nascita di un gruppo con un nucleo stabile di azionisti italiani vicini al 10%. Quota a cui si arriverebbe sommando le partecipazioni detenute attualmente nelle due banche da Unipol, Fondazione Sardegna, Fondazione Crt, Fondazione Cariverona ed altri enti minori. Le opzioni percorribili da UniCredit nel 2021 sono dunque tre. Se ne capirà qualcosa in più quando, tra pochi giorni, sarà scelto l'amministratore delegato che succederà a Mustier.

Intanto, la terza opzione per Piazza Gae Aulenti piace a Piazza Affari dove tra i bancari ben intonati balzano proprio Bper (+4,2%) e UniCredit. (+2,9%), sostenuto anche dalle parole di Philipp Hildebrand, vice presidente di Blackrock, grande azionista dell'istituto. In un'intervista al quotidiano della Confindustria, Hildebrand non ha commentato l'imminente uscita di Mustier, ma ha espresso "fiducia nella banca e nelle sue prospettive di ulteriore sviluppo", sottolineando che potrà "giocare un ruolo rilevante nel consolidamento del settore bancario, in Italia e anche in Europa".

In scia, infine, in rialzo anche Unipol (+1,54% a 3,95 euro), candidata a sostituire Aviva nel contratto di bancassicurazione della seconda banca italiana. Tale newsflow rafforza la posizione degli analisti di Intesa Sanpaolo secondo cui il gruppo guidato da Carlo Cimbri, che detiene una partecipazione complessiva del 19% circa in Bper, può beneficiare indirettamente del potenziale processo di consolidamento bancario.

Dal punto di vista degli analisti, Equita Sim ritiene "improbabile l'acquisizione di Bper da parte di Unicredit", anche perché si tratta di "un progetto teorico e difficilmente ipotizzabile in quanto non sarebbe stata nemmeno analizzata come alternativa strategica da parte del management delle parti interessate".

Gli esperti, infatti, attribuiscono all'acquisizione di Bper da parte di UniCredit le probabilità piu' basse di concretizzarsi nell`ambito dei vari scenari di m&a tra le banche in quanto, in primis, Unipol si diluirebbe in Unicredit post acquisizione al 2% diventando di fatto un azionista irrilevante. Inoltre, per Unicredit "sarebbe strategicamente piu' interessante un`ipotesi di aggregazione con Banco Bpm che permetterebbe di aumentare il peso in Lombardia dall'attuale 10% al 20% (contro il 15% con Bper)", notano gli analisti.

Intanto, domani è in agenda il consiglio di amministrazione con la priorità ad individuare il nuovo Ceo. Il presidente designato, Pier Carlo Padoan ha già avviato i colloqui con gli investitori. L'identikit è chiaro: respiro internazionale, competenza bancaria a tutto tondo e capacità di gestire situazioni complesse come possono essere quelle di una banca sistemica. L'obiettivo è arrivare, definita la short-list, alla nomina in tempi congrui.

L'orizzonte guarda al 2021, a meno di accelerazioni. Il board di domani, ordinario e del mese, sembra più un ulteriore passaggio di un processo già ben avviato e su cui verrà fatto un ulteriore punto. In circolazione sul mercato diversi nomi: Marco Morelli, Victor Massiah, Alberto Nagel, Sergio Ermotti, Bernardo Mingrone, Fabio Gallia, Flavio Valeri.

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