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Economia
Azioni, obbligazioni, commodity... Il portafoglio con lo yuan basso


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


"In questo momento, visto che siamo quasi a Ferragosto, non è il caso di smobilizzare i propri investimenti o di fare particolari cambiamenti al proprio portafoglio". Gianluca Verzelli, vice-direttore centrale di Banca Akros, analizza per Affaritaliani.it la raffica di svalutazioni dello yuan da parte della banca centrale cinese e spiega come comportarsi sui mercati finanziari. "La notizia della svalutazione dello yuan è assolutamente inattesa. Si tratta del  classico elemento a sorpresa che avviene a Ferragosto. Tutti erano concentrati sulla Grecia, sulla situazione in Ucraina ed è arrivata improvvisa questa novità da Pechino. E' un elemento molto particolare che riguarda i flussi di cambio e le grandi valute internazionali. Le ripercussioni si hanno su import ed export e gli effetti si valuteranno in un arco di tempo ampio. Questa deve essere una fase di riflessione per capire le motivazioni serie che hanno portato alla svalutazione dello yuan. C'è veramente una debolezza dell'economia cinese? Bisogna anche capire che tipo di segnali politici vengono lanciati verso le altre economie, come quella americana".

"A livello macro gli economisti in questi giorni hanno detto tutto e il contrario di tutto. Consiglio di non modificare la propra allocation, anche perché ancora non si campiscono i contorni di questa operazione delle autorità cinesi", afferma Verzelli.

IL PORTAFOGLIO - "La scelta migliore è sempre quella di un buon mix. Per un portafoglio bilanciato-moderato l'equity è diventato un elemento ineludibile, anche perché i bond rendono poco o nulla. In questo momento è difficile ipotizzare un'ulteriore crescita delle economie e quindi degli utili aziendali. La crescita si sta raffreddando. Non esiste una soluzione per mettersi al riparo. Le azioni, visti anche i segnali che arrivano dalla Cina, non danno più quella certezza di crescita degli utili che c'era a inizio anno. Le obbligazioni, come detto, rendono poco ma vanno tenute in portafoglio, senza esagerare con le azioni. Ripeto, l'unica cosa da fare a Ferragosto è stare fermi, anche perché questa crisi cinese, unita alla bolla speculativa, potrà avere un impatto sull'equity".

E le commodity? "Chi ha avuto una fede incrollabile nell'oro è rimasto scottato. All'occhio del risparmiatore le commodity sono fortemente speculative e in un momento di estrema volatilità consiglio di non aggiungere il rischio cambio che c'è su questo tipo di investimenti. Le commodity sono soggetti a forti oscillazioni e di solito sono adatte ad investitori professional e a portafogli complessi. Ad agosto meglio star tranquilli".
 

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gianluca verzelliyuancinasvalutazionepechinomercatibondequity

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