Economia
Walgreens Boots Alliance, c'è l’intesa per la cessione a Sycamore. Ma la cifra è lontana da quella dei tempi d'oro
L'obiettivo di creare un colosso globale sul fronte dei negozi farmaceutici non è andata a buon fine a causa della strategia sbagliata rimasta incentrata sui negozi fisici

Walgreens Boots Alliance, c'è l’intesa per la cessione a Sycamore
Da 100 a 10 miliardi di dollari nel giro di 10 anni. Tanto valeva in Borsa nel 2015 Walgreens Boots Alliance che ora sarà acquisito dal fondo di private equity Sycamore per un decimo di quel valore. Il gruppo realizzato, nel 2014, dal finanziere italiano Stefano Pessina con la moglie Ornella Barra, con la fusione tra Walgreens e Alliance Boots, sembrava destinato a grandi imprese.
Ma l’obiettivo di creare un colosso globale sul fronte dei negozi farmaceutici non è andata a buon fine a causa della strategia sbagliata rimasta incentrata sui negozi fisici senza riuscire a replicare il modello di Cvs Health, la seconda catena americana per numero di farmacie, che ha puntato sull’integrazione con un’assicurazione sanitaria.
E anche il tentativo di creare una catena di cliniche retail non ha dato i risultati sperati. Così, dopo molti tentennamenti, è arrivato l'accordo con il fondo Sycamore Partners che porterà al ritiro delle azioni da Wall street dopo quasi 50 anni.
Sycamore pagherà 11,45 dollari ad azione e dunque circa 10 miliardi di dollari. Gli azionisti potrebbero ricevere un ulteriore pagamento di 3 dollari per azione a seconda di quanto deriverà dalla vendita delle retail clinic, considerando anche debito e pagamenti l'operazione vale circa 24 miliardi di dollari e sarà effettuata a leva, costituendo così una delle maggiori operazioni di leverage buyout degli Stati Uniti degli ultimi dieci anni. Pessina, che ha dovuto lasciare la carica di ad nel 2021 è rimasto però presidente e maggiore azionista individuale con circa il 17% delle quote, ha accettato di reinvestire interamente la sua partecipazione nell’azienda, mantenendo un ruolo di rilievo nella nuova struttura proprietaria.
Fondata nel 1901, Walgreens era quotata in Borsa dal 1927 ed è stata per decenni la maggiore catena di negozi farmaceutici negli Usa. Ora il rilancio, come osserva il Wall Street Journal, presenta diverse incognite dato che il gruppo non è riuscito ad adattarsi ai cambiamenti del mercato, tra la crescita dell’e-commerce e il peso crescente dei Pharmacy-benefit managers (Pbm), le compagnie di brokeraggio che per conto delle assicurazioni negoziano i prezzi dei farmaci con industrie e farmacie. E così, mentre Amazon e altri player hanno eroso i ricavi delle vendite al dettaglio, le compagnie di brokeraggio hanno ridotto i margini sulle prescrizioni, rendendo il settore poco appetibile per gli investitori.
Sycamore viene considerato il partner ideale grazie alla sua esperienza nella gestione di ristrutturazioni nel settore retail. Stefano Pessina e la moglie, farmacista di Chiavari, Ornella Barra, avevano cominciato con una piccola azienda fondata dal padre di Pessina specializzata nella distribuzione di prodotti farmaceutici a Napoli e provincia. Poi l'espansione in Francia e in Inghilterra tra acquisizioni e alleanze fino a dar vita al colosso Walgreens Boots Alliance che nel momento di massimo splendore, con le azioni che valevano quasi 100 dollari, aveva 315 mila dipendenti con 12 mila punti vendita di cui 8 mila negli Stati Uniti.
Nell'ottobre scorso l'attuale ad, Tim Wentworth, dopo aver tentato una parziale ristrutturazione con la chiusura di punti vendita di fronte a un bilancio ancora deludente aveva già detto che il 2025 sarebbe stato l'anno della svolta.