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Economia
Wall Street, Goldman Sachs vola con utile oltre i 2 mld, cade Morgan Stanley

Wall Street, Goldman Sachs vola con utile oltre i 2 mld, cade Morgan Stanley

Due noti brand di Wall Street hanno concluso la panoramica sui più recenti bilanci trimestrali delle grandi banche americane, chiudendo così un 2023 pieno di sfide e guardando con ottimismo al nuovo anno appena iniziato. Goldman Sachs ha superato le aspettative di performance nel periodo tra ottobre e dicembre, registrando un aumento del 51% negli utili, che sono arrivati a 2,01 miliardi di dollari, segnando un recupero rispetto allo stesso periodo del 2022, caratterizzato da oneri significativi. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, le entrate ("revenue") sono salite del 7%, raggiungendo gli 11,32 miliardi. Dall'altra parte, Morgan Stanley ha registrato un calo nei profitti di circa il 30%, arrivando a 1,52 miliardi nel quarto trimestre, segnato da voci straordinarie che superano i 500 milioni.

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Il prolungato periodo di debolezza in settori cruciali come l'investment banking ha influito sui profitti di entrambi i gruppi per l'intero anno precedente. I risultati trimestrali di Goldman sono stati trainati principalmente dalla crescita nel settore della gestione degli asset e patrimoniale, un gradito sviluppo dopo una fase caratterizzata da scommesse costose e fallite nei servizi al consumo. Le entrate da asset e wealth management hanno registrato un aumento del 23%, arrivando a 4,39 miliardi. Goldman ha annunciato di aver raggiunto in anticipo l'obiettivo di raccolta per gli asset alternativi, con 251 miliardi da inizio 2019, superando un target di 225 miliardi e accumulando un totale di 450 miliardi in tali asset. Nel settore del trading, l'azionario è cresciuto del 26% a 2,6 miliardi, compensando un calo del 24% nel reddito fisso. L'investment banking è sceso del 12%, arrivando a 1,65 miliardi.

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Il CEO David Solomon ha espresso ottimismo riguardo a miglioramenti nelle fusioni e nei mercati dei capitali, soprattutto nella seconda metà del 2024. Dall'altra parte, la concorrente Morgan Stanley è stata gravata da costi legali di 249 milioni legati alla risoluzione di indagini della SEC, oltre a contributi di 286 milioni al fondo anti-crisi della FDIC, richiesti a tutti gli istituti di credito principali. Il nuovo CEO, Ted Pilo, ha ribadito la strategia della banca, incentrata da tempo sul più stabile segmento della gestione patrimoniale. Con toni più cauti rispetto a Goldman, ha avvertito che, sebbene l'economia sembri dirigersi verso un soft landing, rimangono rischi legati alle tensioni geopolitiche e alla salute dell'economia statunitense. Morgan e Goldman hanno completato la presentazione dei bilanci delle istituzioni finanziarie americane, che hanno mostrato performance variegate: JP Morgan ha riportato profitti annuali record, sebbene abbia rallentato nel quarto trimestre, mentre il CEO Jamie Dimon ha sollevato interrogativi irrisolti sul palcoscenico economico e internazionale.

Bank of America e Wells Fargo hanno registrato risultati meno brillanti, e Citigroup ha addirittura riportato perdite, trovandosi al centro di profonde riorganizzazioni. Gli utili trimestrali delle aziende americane, secondo FactSet, sembrano destinati a una leggera flessione complessiva dello 0,1%, ma, basandosi sulle tradizionali sorprese positive, potrebbero lasciare spazio a un aumento intorno al 4% tra i gruppi dell'S&P 500, trainati da settori come comunicazione e servizi essenziali, ma penalizzati soprattutto da finanziari ed energia. Questa stagione degli utili, se rispettata, potrebbe forse dissipare i timori di una recessione dei profitti, ma le incognite sollevate da Gorman e Dimon rimangono.

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