"Questo 18 ottobre vinceremo con oltre il 50 per cento nelle urne e ricorderemo i nostri caduti e i nostri eroi della democrazia", così ha dichiarato Luis Arce, il candidato alla presidenza della Bolivia del Movimento per il Socialismo (Mas), che è convinto di una sua vittoria al primo turno.
Domenica, infatti, si terranno le elezioni presidenziali, inizialmente previste ai primi di maggio e poi slittate due volte a causa dell’emergenza coronavirus. Lo stesso Mas aveva protestato per questo rinvio e indetto uno sciopero generale il 3 agosto, insieme a molte organizzazioni sindacali e movimenti sociali. L'eventuale ballottaggio si terrà invece il 29 novembre, mentre l'insediamento dei nuovi eletti è previsto per dicembre.
Le dichiarazioni di Arce, ex ministro dell’Economia nei governi di Evo Morales, sono state rilasciate nel comizio di chiusura della campagna elettorale, tenutosi ieri nella città di El Alto. Il candidato, come riporta Agenzia Nova, durante tutta la campagna si era presentato con una veste moderata, per poi usare toni accesi nel discorso finale: "Dopo un sanguinario colpo di stato abbiamo vissuto un incubo dove il popolo ha sofferto dolore, lutto e fame, con la ricomparsa del razzismo, la discriminazione e la prepotenza. Pensavano di aver ucciso il Mas ma siamo qui e siamo vivi".
Luis Arce
"La destra ha dimostrato che non conosce le necessità del popolo boliviano" e che "è arrivata al potere nell'unico modo che sa, con le armi. Lasciano un paese con un'economia in crisi, senza educazione e senza salute" ha aggiunto Arce, che non ha però fatto alcun accenno al cocalero e fondatore del Mas, Evo Morales, mentre ha parlato della necessità di iniziare, dopo le elezioni di domenica, una "seconda tappa del processo di cambiamento del paese", in cui, ha aggiunto il candidato vicepresidente David Choquehuanca, "governare ascoltando il popolo, non ci dev'essere prepotenza delle autorità".
Alla corsa alla presidenza, concorrono attualmente sei candidati, ma l’unico che può competere con Luis Arce è Carlos Mesa, leader di Comunidad Ciudadana, su cui comunque il candidato del Mas avrebbe un vantaggio del 10%, secondo un sondaggio pubblicato recentemente da El Deber e riportato da Agenzia Nova: Arce sarebbe al 42,2% contro il 33,1% di Mesa.
A queste votazioni, per la prima volta in 23 anni, non si presenterà l'ex presidente della Bolivia Evo Morales, secondo una decisione presa dal tribunale costituzionale di La Paz, poiché il cocalero non risiede più nella circoscrizione in cui intendeva candidarsi, poiché dallo scorso autunno è rifugiato in Argentina.
L’ex presidente è al momento oggetto di indagine di numerose inchieste della giustizia aperte durante il governo dell'attuale presidente Jeanine Anez, ma ha già dichiarato che se il Mas vincerà le elezioni, metterà fine all'esilio in in Argentina per tornare in Bolivia. Collegato in video con i suoi sostenitori riuniti a settembre per una manifestazione elettorale, Morales ha detto: "Sono sicuro, fratelli e sorelle, che non mi abbandonerete, per cui vinciamo le elezioni ed il giorno dopo attraverso la frontiera a Yacuiba e ritorno in patria".
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