Coronavirus, Giappone ripiombato nell'incubo. Variante E484K, Tokyo travolta - Affaritaliani.it

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Coronavirus, Giappone ripiombato nell'incubo. Variante E484K, Tokyo travolta

Il Paese del Sol Levante deve fare i conti con un nuovo virus mai sequenziato prima, che potrebbe resistere ai vaccini

Coronavirus, Giappone ripiombato nell'incubo. Variante E484K, Tokyo travolta

Il Coronavirus continua a far paura in Italia e nel mondo. Se la situazione dei contagi sembrava sensibilmente migliorata nei Paesi dell'Est, adesso dal Giappone arriva una notizia destinata a far risalire in maniera preoccupante il numero dei positivi. Nel Paese del Sol Levante, infatti, è stato sequenziato un nuovo virus, è una variante di quello originale fin qui conosciuto, ma che non si era mai registrata prima. Si chiama - si legge sul Corriere della Sera - E484K e sembra essersi sviluppata in modo indipendente dato che nessuna delle persone risultate affette aveva viaggiato all’estero o era entrata in contatto con qualcuno che avesse varcato i confini nazionali. La segnalazione è arrivata da Tokyo dove il 70% dei pazienti ricoverati a marzo per Covid, in uno dei principali ospedali della capitale, il Tokyo Medical and Dental University Medical Hospital, e sui quali è stato realizzato il sequenziamento del virus, sono risultati infettati da questa variante. Il sequenziamento è stato realizzato su 14 pazienti: 10 erano stati contagiati dal virus mutato.

C’è insomma il timore che, come per tutte le varianti, anche questa possa sfuggire agli anticorpi generati da una precedente infezione da Covid e ai vaccini sviluppati finora. "Non abbiamo ancora informazioni per rispondere con certezza, - spiega il professor Pregliasco al Corriere - ma tutte la varianti seguono un «filone unico»: sono errori casuali nella replicazione del virus che però possono rivelarsi utili nell’aiutarlo a ingannare le difese dell’organismo, sia indotte da una precedente infezione, sia dovute a un vaccino. Nella sequenza del virus giapponese ci sono variazioni che già conosciamo, ma siamo in presenza di una sommatoria di mutazioni che rende difficile fare previsioni. Comunque prima di preoccuparci, vediamo quale sarà la capacita di diffusione di questa variante".