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Esteri
Elezioni Germania, l'industria dell'auto teme i Verdi e tifa per i liberali

Nella campagna elettorale tedesca c'è un argomento cruciale che potrebbe contribuire a decidere chi avrà la meglio alle urne e soprattutto orienterà le trattative in vista della (complicata) formazione della prossima coalizione di governo, la prima dopo tanti anni che non vedrà alla guida Angela Merkel. Si tratta della sorte dell'industria automobilistica. Non è certo un mistero, o una novità, il fatto che il mercato dell'auto tedesco sia il più grande d'Europa. 5% del pil, 16 milioni di veicoli all'anno, 12% della forza lavoro manifatturiera. Basterebbero questi numeri per capire quanto peso può avere questa industria non solo sulle dinamiche commerciali della Germania, ma inevitabilmente anche su quelle politiche.  

Elezioni Germania, incognite per l'industria dell'auto

Dopo la lunga pax garantita dal regno di Angela Merkel, si apre una fase di possibili incognite anche per questo segmento così fondamentale per gli equilibri del paese. I big del settore, che contano ovviamente i colossi mondiali Volkswagen e Bmw, sono preoccupati da due elementi. Il primo: il focus crescente della politica tedesca (ma anche di quella europea) sull'azione di contrasto al cambiamento climatico e il conseguente tentativo di operare una transizione delle auto tradizionali alle auto elettriche. Il secondo: il clima di incertezza politica che si potrebbe venire a creare dopo il voto di domenica, visto che le trattative per la formazione dell'esecutivo potrebbero essere molto lunghe e l'sesito è tutt'altro che scontato. 

Elezioni Germania, i Verdi vogliono immatricolare solo auto green

La probabile partecipazione dei Verdi al prossimo governo, d'altra parte, costituisce un altro elemento di preoccupazione per i player dell'industria auto, visto che come prevedibile è proprio il partito di Annalena Baerbock quello più aggressivo sull'argomento climatico e anche meno attento alla tutela degli interessi dell'industria auto. I Verdi mirano al completamento della transizione delle auto da combustione alle auto elettriche entro il prossimo decennio. Insistenza che tra l'altro ha contribuito al netto calo nei sondaggi della formazione ambientalista, che fino a un anno fa sembrava addirittura la principale favorita per la cancelleria. Troppo estreme, forse, le proposte che vengano immatricolate esclusivamente auto a emissioni zero e l'aumento dei prezzi dell'acquisto di mezzi a elevato consumo di carburante. Non solo. I Verdi vogliono anche l'abbassamento (o nel caso delle autostrade l'introduzione) di un limite di velocità alla guida.

Elezioni Germania, la questione delle emissioni e lo scandalo Dieselgate

L'argomento è piuttosto popolare. Basti pensare che solo qualche giorno fa 25 mila persone sono arrivate a Monaco di Baviera per manifestare contro lo svolgimento del tradizionale Salone tedesco dell'automobile, accusando il settore di non fare abbastanza per ridurre le emissioni di gas serra. C'è poi il tema del celeberrimo Dieselgate. La scorsa settimana è cominciato il processo a carico di quattro tra ex e attuali dirigenti del gruppo automobilistico Volkswagen per lo scandalo della manipolazione delle emissioni inquinanti. 

Elezioni Germania, più cautela sulle auto da Cdu e Spd

 

L'intransigenza ambientalista però è costata qualcosa nei sondaggi ai Verdi, con gli esponenti dell'industria automobilistica che hanno accusato Baerbock e soci di pregiudizi negativi nei loro confronti. Meglio avere una linea più cauta allora, come tradizionalmente fanno Cdu/Csu e Spd. Entrambi si mostrano favorevoli alla transizione verso l'elettrico, ma comunque dicono di voler tutelare la produzione di veicoli tradizionali, troppo cruciale per l'industria tedesca. In campagna elettorale, il candidato dei socialdemocratici Olaf Scholz ha dichiarato che la Germania "rimarrà il Paese leader nella produzione di automobili", nonostante le trasformazioni che il settore dovrà affrontare per combattere il cambiamento climatico, "soltanto con motori diversi", sottolineando la necessità di incentivare la transizione all'elettrico più di quanto non abbia fatto negli anni passati la Cdu.

Elezioni Germania, i LIberali contro le sovvenzioni per le auto elettriche

All'estremità opposta dell'arco "parlamentare" sulle auto ci sono i liberali dell'Fdp. Il partito di Christian Lindner è contrario a qualsiasi tipo di agevolazione per l'acquisto di auto elettriche e propone anzi di abolire tutte le sovvenzioni esistenti. Non appare un mistero, dunque, che l'industria del'auto accoglierebbe con favore un'ipotetica coalizione con dentro i liberali. Bene anche Cdu/Csu (soprattutto) e Spd (in seconda battuta). Molto meno bene i Verdi. In un anno in cui la carenza di chip ha portato a un calo delle immatricolazioni del 23% in Germania, l'industria dell'auto ha bisogno di amici al governo.

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