Esteri
Guerra Israele-Hamas, Netanyahu non arretra: "Entreremo a Gaza con tutta la forza nei prossimi giorni". Trump chiama l'ex ostaggio Edan Alexander
La tregua nella Striscia è sempre più lontana

Gaza


Netanyahu non arretra: "Entreremo a Gaza nei prossimi giorni"
L'esercito israeliano entrerà a Gaza "con tutta la sua forza" nei prossimi giorni. Lo ha annunciato il premier israeliano Benyamin Netanyahu, affermando che "non vede uno scenario in cui possiamo fermare la guerra". "Nei prossimi giorni entreremo con tutte le nostre forze per completare l'operazione e sconfiggere Hamas", ha detto Netanyahu durante un incontro con i riservisti che si è svolto ieri. "Non ci sarà alcuna situazione in cui fermeremo la guerra. Un cessate il fuoco temporaneo potrebbe verificarsi, ma andremo fino in fondo", ha aggiunto, secondo una nota dell'ufficio del primo ministro.
Witkoff: "Trump ha parlato al telefono con ex ostaggio Usa"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avuto un colloquio telefonico con l'ex ostaggio Edan Alexander, liberato ieri da Hamas. Lo ha dichiarato l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff, accanto ad Alexander durante il suo colloquio con Trump. Alexander è ricoverato al Tel Aviv Sourasky Medical Center e qui lo ha raggiunto Witkoff. Per le sue condizioni di salute, l'ex ostaggio non si recherà domani in Qatar per incontrare di persona Trump.
''E' stato un onore incontrare Edan Alexander oggi e dargli il benvenuto a casa. Dopo mesi di prigionia, il mondo è ispirato dal suo coraggio e dalla sua resilienza. Il suo ritorno dà speranza a tantissime persone'', ha affermato l'inviato americano in un post su X. ''Abbiamo anche avuto l'opportunità di parlare con il presidente Trump, la cui leadership ha reso tutto questo possibile. Restiamo impegnati a riportare a casa ogni singolo ostaggio'', ha aggiunto condividendo una foto del suo incontro con Alexander.
In precedenza, questa mattina, l'ex ostaggio ha parlato al telefono anche con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Secondo il sito di Ynet, Witkoff era presente anche durante questo colloquio.
Netanyahu bombarda Gaza e Trump tratta direttamente con Hamas
Israele continua a bombardare Gaza e gli attacchi nelle ultime settimane si sono ulteriormente intensificati. Secondo un bilancio aggiornato da fonti mediche a Gaza, 39 persone sono rimaste uccise negli attacchi israeliani attuati ieri nella Striscia. Tra le vittime figurano 17 persone morte in un attacco contro la scuola Fatima Bint Asad, a Jabalia, dove gli sfollati dormivano. A queste si aggiungono tre persone uccise in un raid a un campo sfollati nella zona di al-Mawasi, mentre le altre vittime sono state registrate in altre operazioni delle Idf.
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"La pace è l'unica medicina", ha dichiarato l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un post su X, affermando che "la popolazione di Gaza sta morendo mentre le forniture mediche e il cibo dell'Oms e dei partner sono a pochi minuti di distanza, pronti per essere distribuiti". L'organizzazione Onu chiede "il rilascio di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco", sottolineando appunto che "la pace è l'unica medicina". In un intervento a porte chiuse alla Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset, ieri, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe dichiarato che sta "distruggendo sempre più case a Gaza" e di conseguenza "i palestinesi non avranno più un posto dove tornare".
A rivelarlo sono trascrizioni parziali delle dichiarazioni fatte dal premier trapelate ai media israeliani e rilanciate ora dal quotidiano Times of Israel. "L'unica conseguenza ovvia sarà che i cittadini di Gaza sceglieranno di emigrare fuori dalla Striscia. Ma il nostro problema principale è trovare paesi che li accolgano", avrebbe detto Netanyahu.
Il premier israeliano avrebbe inoltre riferito ai membri della commissione parlamentare di aver discusso con il presidente negli ultimi giorni del piano di Donald Trump per l'occupazione di Gaza da parte degli Stati Uniti, ma ha riconosciuto che ci sono state difficoltà nella sua attuazione. Il presidente Trump aveva inizialmente invitato Egitto e Giordania ad accogliere i palestinesi, ma entrambi i paesi si sono rapidamente opposti all'idea. Israele, invece, si è astenuto dall'assicurare pubblicamente ai cittadini di Gaza che coloro che se ne andranno potranno tornare.