Esteri
Israele, 75 anni fa la nascita dello Stato. Una storia scritta con il sangue

Dalla dichiarazione d'indipendenza, passando per i venti insurrezionali sul fronte dell'impero Ottomano fino al conflitto con la Palestina
Ad Haifa sono stati cinquantamila gli abitanti arabi costretti ad abbandonare le loro case e tutto quello che avevano, caricati di peso su imbarcazioni inglesi e trasportati ad Akko, da dove sono poi stati deportati in Libano, Egitto, Giordania, insieme ai diecimila abitanti della stessa Akko. Anche quelli di Jaffa hanno seguito lo stesso destino; a causa della vicinanza con Tel Aviv la battaglia per la difesa della città è stata più cruenta della altre. Fatto unico nel suo genere, qui la resistenza araba è stata guidata da una donna, Moheba Khorsheed (Jaffa, 1921- Egitto 2000), insegnante e attivista politica.
La sua storia merita di essere ricordata dal momento che è quasi dimenticata. Nata a Jaffa, diplomata a Gerusalemme presso l'Istituto superiore per insegnanti, tornata nella sua città natale inizia ad insegnare alle ragazze delle scuole superiori, instillando loro lo spirito del nazionalismo. Quando nel 1947 le tensioni e le lotte tra i paramilitari palestinesi e sionisti aumentano, fonda una società femminile chiamata Zahrat al-Uqhawan - I fiori di crisantemo-, con la quale raccoglie fondi per acquistare armi e fornire assistenza alle famiglie palestinesi già sfollate. La svolta arriva quando Khorsheed vede un cecchino britannico sparare alla testa di un bambino palestinese di dieci anni che muore tra le braccia di sua madre. I fiori di crisantemo a quel punto vengono trasformati in un'organizzazione armata di sole donne. A capo di questo esercito al femminile, ha svolto un ruolo di primo piano nell'organizzazione e nell'attuazione delle operazioni di difesa della città.
Dopo la caduta di Jaffa, Moheeba Khorsheed è stata una dei diciassettemila abitanti deportati. Dopo essere passata prima per i campi profughi del Libano e poi in quelli giordani, si è stabilita in Egitto, dove si è sposata, è tornata ad insegnare e dove è morta nel 2000, senza mai più poter far ritorno nella sua città natale. Più di 50mila abitanti di Lod e Ramleh, bombardate dalle forze aeree israeliane, sono stati espulsi da queste due città nel mese di luglio del 1948. Senza provviste e quasi senza acqua, sono stati costretti a camminare sotto un sole cocente. Molti sono morti in quelle che sono diventate note come le “marce della morte” dei palestinesi.