Israele-Gaza, dall’Italia al Canada, sempre più Paesi dicono no al piano di occupazione - Protesta pro-Pal a Londra, arresti di massa - Affaritaliani.it

Esteri

Ultimo aggiornamento: 18:11

Israele-Gaza, dall’Italia al Canada, sempre più Paesi dicono no al piano di occupazione - Protesta pro-Pal a Londra, arresti di massa

Qatar: "Così gli sforzi per il cessate il fuoco vengono compromessi". Rubio vs Macron: 'accordo con Hamas più difficile dopo i suoi annunci'

di Redazione

Israele-Gaza Dall’Italia al Canada, sempre più Paesi dicono no al piano di occupazione

Anche i ministri degli Esteri di Francia, Canada, Austria e Norvegia hanno firmato la dichiarazione congiunta insieme agli omologhi di Italia, Australia, Germania, Nuova Zelanda e Regno Unito, per respingere con forza la decisione del Gabinetto di Sicurezza israeliano di lanciare un’ulteriore operazione militare su larga scala sulla Striscia.

Medio Oriente: Gb, gruppo pro Pal al bando, più di 150 arresti durante protesta a Londra

Più di 150 arresti a Londra durante una manifestazione di sostegno al gruppo Palestine Action, messo al bando come organizzazione terroristica. A riferirne è il Guardian dopo che centinaia di persone si sono radunate a Parliament Square per una manifestazione organizzata dal gruppo Defend Our Juries. In totale, ricorda il giornale britannico, più di 200 persone sono state arrestate nel contesto di proteste promosse da Defend Our Juries nel Regno Unito dopo la decisione, arrivata il mese scorso, del ministro dell'Interno, Yvette Cooper, di mettere al bando Palestine Action. Il divieto implica che l'adesione o il sostegno al gruppo costituiscono un reato punibile con una pena fino a 14 anni di carcere.

Mo: Anp, 'una provocazione il piano di Israele per Gaza, urgente fermare Netanyahu'

Nuove dure critiche dall'Autorità palestinese dopo l'approvazione da parte del gabinetto di sicurezza israeliano di un piano del premier Benjamin Netanyahu per Gaza. Per il portavoce della presidenza palestinese, Nabil Abu Rudeineh, "le politiche di Israele, compresa la nuova occupazione di Gaza, i tentativi di annessione della Cisgiordania, chiuderanno tutte le porte alla possibilità di raggiungere sicurezza e stabilità nella regione e a livello globale". Abu Rudeineh, riporta l'agenzia palestinese Wafa, parla di "una sfida e una provocazione senza precedenti alla volontà internazionale di arrivare a pace e stabilità" denunciando il "rifiuto da parte di Israele delle critiche internazionali e dei moniti delle potenze mondiali riguardo l'escalation della guerra contro il popolo palestinese". Per il portavoce, "la Striscia di Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina, come Cisgiordania e Gerusalemme Est" e, "senza, non ci sarà uno stato palestinese". L'appello alla "comunità internazionale", si legge, è a "costringere con urgenza" Israele a "porre fine alla sua aggressione, consentire l'ingresso di aiuti e lavorare con diligenza per consentire allo stato di Palestina di assumere piene responsabilità nella Striscia di Gaza".

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Mo: fonti vicine a Hamas, 'in corso contatti indiretti con Israele'

"Contatti intensi" sarebbero in corso con Israele, con la mediazione di Usa, Egitto e Qatar, con l'obiettivo di fermare un allargamento delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. E' quanto hanno detto al sito di notizie israeliano Ynet fonti vicine a Hamas secondo le quali ci sarebbe sul tavolo una proposta per la fine dei combattimenti, il ritiro "completo" delle forze israeliane, il rilascio di "tutti" gli ostaggi trattenuti nell'enclave palestinese. E anche per il disarmo delle fazioni palestinesi e l'istituzione di un'amministrazione civile per la Striscia di Gaza con la creazione di una forza di polizia.

Medio Oriente: Rubio, 'accordo con Hamas più difficile dopo annunci Macron'

"I colloqui con Hamas sono falliti il giorno in cui Macron ha preso la decisione unilaterale di riconoscere lo Stato palestinese". Lo ha detto il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, in un'intervista alla Catholic eternal word television network, come riportano i media israeliani, affermando che l'annuncio della Francia di riconoscere uno Stato palestinese ha portato alla rottura dei colloqui per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. "Ci sono altri che si fanno avanti, altri Paesi che dicono: 'Beh, se non ci sarà un cessate il fuoco entro settembre, riconosceremo uno Stato palestinese'. Se fossi Hamas, concluderei sostanzialmente 'se non c'è un cessate il fuoco saremo ricompensati'", ha detto Rubio aggiungendo: "Quei messaggi, sebbene in gran parte simbolici nella loro mente, in realtà hanno reso più difficile ottenere la pace e raggiungere un accordo con Hamas".

Israele e l'occupazione totale di Gaza City: slitta la iunione del consiglio Onu

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha posticipato la riunione prevista per sabato 9 agosto su Gaza. Lo riporta il calendario ufficiale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La riunione d'emergenza, richiesta da diversi Paesi membri dopo l'annuncio del piano di Israele su Gaza, si terrà domenica 10 agosto, alle ore 10. Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha messo in guardia Israele sul rischio di "una pericolosa escalation" che "rischia di peggiorare le conseguenze già catastrofiche per milioni di palestinesi".

"Il Segretario Generale è seriamente allarmato dalla decisione del governo israeliano di 'prendere il controllo di Gaza City'. Questa decisione segna una pericolosa escalation e rischia di aggravare le già catastrofiche conseguenze per milioni di palestinesi", ha dichiarato il suo portavoce in una nota.

Il piano prevede, inoltre, di procedere al disarmo di Hamas con la liberazione dei circa 50 ostaggi ancora prigionieri.

Netanyahu: "Libereremo Gaza da Hamas"

"Non occuperemo Gaza, la libereremo da Hamas" ha scritto venerdì il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sul suo profilo X. "Gaza sarà smilitarizzata e verrà istituita un'amministrazione civile pacifica, che non sia l'Autorità Nazionale Palestinese, né Hamas, né un'altra organizzazione terroristica" aggiunge. "Questo contribuirà a liberare i nostri ostaggi e a garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro", conclude il post.

La reazione dell'Idf

L'esercito eseguirà il piano "nel miglior modo possibile", ha dichiarato il capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir. "Siamo responsabili della prontezza dell'esercito, della sicurezza dello Stato e dei suoi cittadini, della restituzione degli ostaggi e della sconfitta di Hamas, e così faremo", ha detto Zamir, rivolgendosi ai comandanti di divisione e ai vertici militari durante una riunione, stando a una nota delle Idf. Le Forze di difesa israeliane erano, però, contrarie al piano. Prima che il gabinetto l'approvasse, avevano messo in evidenza come l'operazione avrebbe messo a rischio la vita degli ostaggi rimasti, oltre a poter scatenare un disastro umanitario.

Hamas: "Per gli ostaggi sarà la fine"

"La decisione di occupare Gaza conferma che il criminale Netanyahu e il suo governo nazista non si preoccupano della sorte dei loro prigionieri", ha detto Hamas, aggiungendo: "Sanno bene che estendere l'aggressione significa sacrificarli".

Qatar: "Così gli sforzi per il cessate il fuoco vengono compromessi"

Il Qatar condanna la decisione israeliana di conquistare Gaza, dove attualmente un milione di palestinesi ha trovato rifugio nella parte settentrionale della Striscia devastata dalla guerra. In una dichiarazione del ministero degli Esteri qatariota si afferma che Doha considera la decisione "uno sviluppo pericoloso che rischia di aggravare le sofferenze umanitarie, causate dalla guerra in corso nella Striscia, ne esacerba le ripercussioni disastrose e compromette gli sforzi volti a raggiungere un cessate il fuoco permanente". Doha invita la comunità internazionale a "intraprendere azioni urgenti per impedire alle autorità di occupazione israeliane di attuare questa decisione".

Cosa prevede il piano

Il piano prevede anche che il territorio sia governato da "un'amministrazione civile alternativa, né Hamas né l'Autorità palestinese". Secondo la tv N12, che cita un ufficiale di alto grado, l'operazione autorizzata nelle ultime ore riguarderebbe solo Gaza City. Gli abitanti dell'area, secondo la stessa fonte, saranno costretti a essere trasferiti in campi per sfollati entro l'inizio di ottobre."Il gabinetto di sicurezza, a maggioranza, ha adottato - si legge - i cinque principi per concludere la guerra: il disarmo di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi, i vivi e i deceduti, la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, il controllo di sicurezza israeliano nella Striscia di Gaza, l'istituzione di un'amministrazione civile alternativa che non sia né Hamas né l'Autorità palestinese". Secondo il Times of Israel, la decisione di sottolineare nella dichiarazione la zona di Gaza City, dove vivono circa 800mila palestinesi, indica che sarà un piano graduale e che almeno comincerà da qui.