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Esteri
Maddie, sospetti su Brueckner anche per un'altra bimba

Non solo Maddie. Nell'inchiesta sulla scomparsa della bimba britannica sparita dal suo lettino nel maggio 2007 quando aveva solo tre anni - e quasi certamente uccisa - si apre un nuovo, terribile, sospetto sul quale stanno lavorando gli inquirenti tedeschi: che vi sia un collegamento con la vicenda analoga, quasi identica, avvenuta nel maggio 2015 in Germania, la sparizione di una bimba tedesca di 5 anni, la piccola Inga, svanita nel nulla nei pressi di Stendal, in Sassonia-Anhalt.

La mano dietro i due delitti potrebbe essere la stessa: quella di Christian Brueckner, il 43enne tedesco sul quale le Procure tedesche e gli uomini di Scotland Yard stanno ora concentrando tutti gli sforzi investigativi - l'ipotesi di reato e' l'omicidio - a ben 13 anni da quando Madeleine McCann spari' dalla camera da letto del residence a Praia da Luz, in Portogallo, nel quale dormiva insieme ai fratellini mentre i genitori cenavano in un ristorante vicino. Come riferisce la Procura di Stendal, si stanno sviscerando tutti i possibili punti di contatto tra i due casi. Che non mancano: Inga scomparve il 2 maggio 2015 in un bosco mentre era in gita con i genitori nei pressi del Paesino di Wilhelmshof. Scattarono subito le ricerche in grande stile, con tanto di segugi.

Ma la piccola sembrava ingoiata dal nulla. E' stato il quotidiano Magdeburger Volkstimme a rivelare l'esistenza di un inquietante filo rosso: lo stesso Christian Brueckner del caso Maddie avrebbe posseduto un terreno nel circondario della Boerde, a Neuwegersleben, sempre in Sassonia-Anhalt, dove agenti di polizia hanno rinvenuto nel 2016 una chiavetta Ubs con materiale pedopornografico. Gia' allora gli inquirenti avevano cercato tracce che collegassero l'uomo al caso Inga, senza tuttavia trovare prove.

Non fosse che adesso il giornale rivela che Brueckner aveva parcheggiato la sua macchina sull'autostrada nei pressi di Helmstedt, il giorno prima della scomparsa di Inga, e avrebbe poi percorso varie volte il tratto tra Braunschweig e Boerde: meno di 100 km da dove scomparve la bimba tedesca. Intanto, la vita del 43enne viene sviscerata in ogni dettaglio. Tra il 1995 e il 2007 l'uomo ha vissuto prevalentemente in Algarve, nel sud del Portogallo, per alcuni anni in una casa che si trova tra Lagos e Praia da Luz, per recarsi a intervalli regolari anche in Germania. In tutt'e due i Paesi l'uomo si e' macchiato di numerosi reati. 

Attualmente si trova in carcere a Kiel per una storia di spaccio di stupefacenti del 2011 e deve fare i conti pure con una condanna per stupro aggravato nei confronti di un'americana di 72 anni - commesso proprio a Praia da Luz - verdetto nei confronti del quale l'imputato pero' ha presentato ricorso per errori nella procedura di estradizione. Negli anni in Algarve, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si e' guadagnato da vivere anche con furti dentro alberghi e case vacanza. Ma il punto vero e' che nella sua lunga storia di precedenti vi e' anche l'abuso sessuale su minori. Gia' nel 1994 fu condannato a due anni da un tribunale, tra l'altro per aver abusato di un bambino.

Nel 2016 anche la corte di Braunschweig lo ha condannato ad un anno e tre mesi, di nuovo per abusi nonche' per il possesso di materiale pedopornografico. Nel settembre del 2018 un altro arresto, questa volta a Milano, con l'accusa di traffico di marijuana; e il mese successivo fu estradato in Germania. Una carriera criminale di tutto rispetto e un'infinita' di piste, anche se la Procura di Braunschweig ci tiene a sottolineare che tutto questo "non e' ancora sufficiente per un'incriminazione ufficiale".

Tra l'altro l'impressionante sequenza di reati non sembra aver portato le forze dell'ordine a trarne le conseguenze. La polizia portoghese - scrive il Daily Mail - manco' di inserire Brueckner nella 'shortlist' di 600 sospetti per il caso Maddie, nonostante i suoi precedenti e la decisione di lasciare Praia da Luz poco dopo la scomparsa di Maddie. Ed e' sempre il giornale britannico a riferire che l'uomo avrebbe rivelato ad un amico in un pub tedesco alcuni "dettagli" sul rapimento della bambina britannica mentre in televisione scorrevano le sue immagini per il decimo anniversario della sua scomparsa.

Nell'occasione avrebbe mostrato all'amico persino un video nel quale aveva immortalato uno stupro da lui commesso. Non e' finita qui. E' lo Spiegel a rivelare che nel 2013 Brueckner aveva raccontato ad un conoscente delle sue fantasie di violenze pedofile spiegando che voleva "catturare qualcosa di piccolo e usarlo per giorni", come emerge da alcuni documenti investigativi di cui il settimanale tedesco e' entrato in possesso. "Ma e' pericoloso", gli fece notare il conoscente. E Christian rispose: "Bah, se le prove poi vengono eliminate".

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