Chi è Maia Sandu, la leader del partito europeista Pas che ha vinto le elezioni in Moldovia battendo i filorussi - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 08:13

Chi è Maia Sandu, la leader del partito europeista Pas che ha vinto le elezioni in Moldovia battendo i filorussi

Il partito filo europeista al governo in Moldavia, il Pas, ha vinto le elezioni parlamentari con oltre il 50 per cento dei voti, superando i suoi rivali filorussi

di Salvatore Isola

Elezioni in Moldovia, il partito filoeuropeista al governo ha vinto le elezioni con oltre il 50% 

Il partito filo europeista al governo in Moldavia, il Pas, ha vinto le elezioni parlamentari con oltre il 50 per cento dei voti, superando i suoi rivali filorussi. Lo mostrano i risultati ufficiali, con oltre il 99,5 percento delle schede scrutinate. Il Partito d'Azione e Solidarietà (Pas) guidato dalla presidente Maia Sandu ha ottenuto il 50,03 per cento dei voti, rispetto al 24,26 per cento del Blocco Patriottico filorusso, secondo i risultati pubblicati sul sito web della commissione elettorale. Il sostegno al Pas è stato leggermente inferiore al 52,8% dei voti ottenuti nelle elezioni parlamentari del 2021. L'affluenza alle urne si è attestata intorno al 52%, simile a quella delle ultime elezioni. Circa 20 partiti politici e candidati indipendenti si sono presentati per i 101 seggi in Parlamento.

"Statisticamente parlando, il Pas ha garantito una maggioranza fragile", ha dichiarato all'Afp l'analista Andrei Curararu del think tank WatchDog.md da Chisinau. Ma ha avvertito che il "pericolo" non è passato, "poiché è difficile formare un governo funzionale". "Il Cremlino ha finanziato un'operazione troppo grande per tirarsi indietro e potrebbe ricorrere a proteste, corruzione dei parlamentari del Pas e altre tattiche per ostacolare la formazione di un governo stabile e filoeuropeo", ha aggiunto.

Secondo la Ue, la votazione è stata offuscata dai timori di compravendita di voti e disordini, nonché da "una campagna di disinformazione senza precedenti" da parte della Russia. Igor Dodon, ex presidente e uno dei leader del Blocco Patriottico, ha invitato la gente a "protestare pacificamente" oggi, accusando il Pas di aver rubato voti. Dopo aver espresso il suo voto, la presidente pro-Ue Maia Sandu ha messo in guardia contro la "massiccia interferenza della Russia".

Nella regione separatista della Transnistria, le autorità hanno a loro volta accusato Chisinau di "numerosi e palesi" tentativi di limitare il voto dei moldavi che vivono nel territorio separatista, riducendo il numero dei seggi elettorali e ricorrendo ad altre tattiche. Il governo ha accusato il Cremlino di aver speso centinaia di milioni di "denaro sporco" per interferire nella campagna elettorale. Nel periodo precedente al voto, i procuratori hanno effettuato centinaia di perquisizioni legate a ciò che il governo ha definito "corruzione elettorale" e "tentativi di destabilizzazione", arrestando decine di persone.

Chi è Maia Sandu, la leader del partito filoeuropeista che ha battuto i filorussi 

Ma chi è Maia Sandu? Nata nel villaggio di Risipeni, vicino al confine con la Romania, Sandu ha vissuto l’infanzia sotto l’Unione Sovietica e ha assistito alla nascita della giovane repubblica moldava nel 1991. Dopo la laurea in management e relazioni internazionali, ha lavorato al Ministero dell’Economia, ma delusa dalla situazione interna, ha scelto di trasferirsi prima alla sede della Banca Mondiale a Chisinau, poi a Washington.

Il suo ritorno in patria avviene nel 2012, quando accetta un'offerta "inaspettata" per diventare ministra dell’Istruzione. Nonostante il drastico taglio dello stipendio, Sandu avvia una delle sue prime battaglie contro la corruzione: installa telecamere nei centri d’esame e riduce drasticamente il tasso di successo alla maturità, mettendo fine all’era dei diplomi comprati.

Nel 2016 fonda il Partito Azione e Solidarietà (PAS), autofinanziandolo con i propri risparmi. Dopo una prima sconfitta elettorale, entra in Parlamento e guida brevemente un governo di coalizione, fino a che un enorme scandalo di corruzione – con la sparizione del 12% del Pil nazionale – scuote il Paese. La sua linea intransigente contro la corruzione e la sua visione europeista la portano alla presidenza nel 2020, con il 57,7% dei voti.

Sandu si è distinta fin dall’inizio del conflitto in Ucraina per la sua posizione chiara contro Mosca. Ha accolto migliaia di rifugiati e avviato un percorso di avvicinamento all’Unione Europea, culminato nel giugno 2023 con l’organizzazione di un vertice senza precedenti della Comunità Politica Europea, che ha portato a Chisinau 46 capi di Stato e di governo. Poco dopo, l’Ue ha aperto i negoziati di adesione con la Moldavia.

Parla fluentemente rumeno, inglese e russo, ed è oggi riconosciuta e rispettata dai principali leader occidentali. Il presidente francese Emmanuel Macron ha lodato la sua “determinazione” e molti osservatori internazionali, come lo storico rumeno Armand Gosu, la considerano il primo vero leader di statura internazionale che la Moldavia abbia mai avuto.

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