Esteri
Putin sbeffeggiato dal Kremlin, locale gay di Belfast: "Siamo ciò che odia"

Nonostante gli inviti a cambiare nome, il punto di ritrovo della comunità LGBTQ+ punta sulla presa in giro
"Il nostro nome? E' un atto politico"
Il Kremlin non cambierà nome. Il più popolare locale LGBTQ+ di Belfast ha deciso di non farsi travolgere dall’ondata iconoclasta che sta spazzando via tutto ciò che ricorda la Russia e Vladimir Putin, dopo l’invasione dell’Ucraina. Anzi, proprio per quello che sta succedendo, i suoi proprietari dicono di considerarsi “un dito medio” mostrato in faccia allo “zar”.
Proprio “zar” è il nome della cocktail lounge del locale, mentre la pista da ballo si chiama “Piazza Rossa” e una statua a grandezza naturale di Lenin accoglie gli avventore all’ingresso. “I pensieri e le preghiere di noi del Kremlin sono dalla parte dell’Ucraina. Il locale è stato aperto 22 anni fa. La sua tematica è stata ispirata dalla rivoluzione dei lavoratori russi guidata da Lenin e dall’opulenza del palazzo dello zar Nicola”. Non è la prima volta che al Kremlin viene chiesto di cambiare nome.
La stessa cosa è successa quando la Russia ha approvato delle leggi molto restrittive nei confronti dei gay, ma anche in quel caso si è scelta la via dello sberleffo: “Mantenere il nome originale ci è sembrata una grande occasione politica. Un bar posseduto e gestito da gay, nel cuore della comunità gay da un quarto di secolo è tutto ciò che Putin detesta”. “Le immagini che arrivano dall’Ucraina in questi ultimi giorni ci spezzano il cuore e speriamo che tutto finisca presto”, spiegano i gestori, spiegando oltretutto che in questo periodo sono arrivate al locale delle proteste che erano indirizzate al Cremlino… quello vero.