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Esteri
Spagna, primi guai per il premier Sanchez

Evidentemente la nuova alleanza fra il premier spagnolo Sanchez e quello francese Macron, non ha portato fortuna. Dopo il loro incontro all’ Eliseo un mese fa, in cui i due presidenti hanno siglato una sorta di accordo “anti-sovranisti”, la situazione per i due sembra aver preso una brutta piega. Macron, infatti, sta affrontando ancora i pesanti strascichi dell’ affaire Bennalla, il suo misterioso aiutante che si è macchiato di violenze su manifestanti il primo Maggio, con la copertura dell’ Eliseo.

Questo fatto malgestito dal presidente,  dopo un momento di imbarazzo, sta adesso assumendo sempre piu i contorni di un vero e proprio giallo, che rischia di mettere il presidente, gia’ in grande calo di popolarita’ in seria difficolta’ anche dal punto di vista del governo. Alcuni esponenti del suo partito, En Marche, cominciano, infatti, in maniera sempre piu’ evidente a prendere le distanze dal proprio sodale. E la opposizione  ha gioco facile nel contestare al presidente una condotta troppo bonapartista ed autoritaria. Sanchez, invece, dopo aver accolto gli immigrati della nave Aquarius a Valencia, deve affrontare una situazione difficilissima sul versante accoglienza.

Solo negli ultimi tre giorni, infatti, circa 1.300 migranti sono arrivati via mare sulle coste spagnole, soprattutto quelle dell’Andalusia, la comunità autonoma più a sud della Spagna. Gli sbarchi sono avvenuti per lo più nella baia di Algeciras, cioè quel pezzo di costa compresa tra la città di Algeciras e Gibilterra, proprio di fronte al Marocco e all’enclave spagnola di Ceuta. Questi ultimi 1.300 si sono aggiunti ai moltissimi migranti già arrivati nelle ultime settimane in Spagna attraversando il Mediterraneo: più di 4.500 persone solo nel mese di luglio, quasi 20mila dall’inizio dell’anno.

La Spagna è diventata così la prima via d’accesso dei migranti che raggiungono l’Europa via mare, superando così per la prima volta dopo anni gli sbarchi in Italia. Il problema è che le strutture di prima accoglienza non stanno reggendo: negli ultimi giorni centinaia di migranti hanno dormito sui ponti delle navi di soccorso marittimo, nel cortile della stazione di polizia di Algeciras e in aree improvvisate all’aperto. Un numero imprecisato di migranti, secondo quanto riporta El Pais, è finito per vagare senza meta nelle città del sud della Spagna, come Medina, Sidonia e Chiclana de la Frontera, dopo che erano terminate le prime 72 ore sotto il controllo della polizia e senza che fosse realizzato alcun processo di identificazione.

I gravi scontri di Ceuta non hanno fatto altro che alimentare la protesta di chi accusa il premier di avere una politica, sul tema migranti, troppo accomodante.Sanchez, dopo il suo ingresso alla Moncloa, due mesi, venerdi scorso ha registrato la prima sconfitta in Parlamento. In una seduta piuttosto concitata, infatti, i principali partiti alleati del governo socialista, hanno fatto mancare il proprio appoggio alla sua richiesta di allargamento della spesa pubblica di 6 miliardi di euro. Il voto di astensione di Unidos Podemos, ERC,PDeCAT, Compromis unito ai 173 voti contrari delle opposizioni hanno mandato il governo sotto, creando serio imbarazzo nel governo,anche verso i vertici europei.

Molti sostengono che questo e’ stato un semplice avviso per far capire che la maggioranza formatasi a seguito della crisi del governo Rajoy e’ tutt’ altro che granitica. A tutto questo si aggiungono le parole di Puigdemont, il leader indipendentista, che ha sostenuto che il periodo di “pace” con la Moncloa sta giungendo al termine. Dopo l’ estate, infatti,  se Sanchez non accettera’ le condizioni degli indipendentisti, il processo iniziato sotto il governo Rajoy, con il referendum vinto dagli indipendentisti, potrebbe continuare, mettendo in ulteriore difficolta’ un premier, che rischia in autunno di trovarsi con una maggioranza ancora più esigua di quella che ha. Malgrado proprio oggi l’ ex premier Zapatero e’ tornato dopo anni a parlare, elogiando il governo socialista ed affermando che questo “ avra’’ vita lunga”.

Malgrado i dati economici siano comunque sempre positivi, Podemos ha già fatto sapere che se il governo non cambierà la sua politica economica, minaccia di togliere la fiducia e di andare all’ opposizione. Podemos vuole piu deficit dei 125 miliardi stabiliti dal governo socialista. Ma la ministra dell’ economia Maria Jesus Montero non sembra voler transigere su questo punto. A Settembre ci sara’ probabilmente la resa dei conti. Insomma per il nuovo premier socialista si prospetta un autunno di fuoco su piu fronti, e la debolezza del suo principale alleato europeo, Macron, sicuramente non facilitera’ il prosieguo della attivita del suo governo.

vcaccioppoli@gmail.com

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