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Esteri
Summit anti terrorismo, Italia assente.Ora la Francia vuole una nuova Schengen

Nel mini summit tra Francia, Austria, Germania, Paesi Bassi e Ue sulla lotta al terrorismo, l'Italia è stata grande assente. In una intervista al Corriere della Sera il viceministro degli Affari europei della Francia, Clement Beaune diche che “Non c’è stata alcuna volontà di esclusione”.
 Secondo l’esponente del governo francese “l’idea di partenza era un colloquio tra Francia e Austria perché sono stati i Paesi più di recente bersaglio di attentati terroristici, a Conflans, Nizza e Vienna. La Germania (presidente di turno del Consiglio Ue) e la Commissione hanno partecipato in virtù del ruolo istituzionale, e il premier olandese Mark Rutte si è aggiunto all’ultimo momento perché voleva mostrare che il suo Paese è molto attivo”. Quindi non si è trattato di “un mini-summit, piuttosto una riunione di lavoro, soprattutto franco-austriaca, in un formato che non è destinato a continuare”. E Beaune aggiunge: “Ne parleremo ancora al Consiglio europeo di dicembre, e il ruolo di Paesi come Italia e Spagna è fondamentale”. 

Per il viceministro francese agli Affari europei ciò di cui si è discusso è “su quanto tempo un Paese di primo arrivo dovesse occuparsi di un migrante prima che la responsabilità passasse allo Stato di seconda accoglienza. La Commissione propone tre anni, credo che siamo vicini a trovare un equilibrio”. Tuttavia, assicura Beaune, “con Roma abbiamo un’intesa pressoché completa sulla riforma della politica migratoria” e la proposta per la rifondazione e difesa del trattato di Schengen si baserà su “più controlli alle frontiere esterne. Condivisione di informazioni e di banche dati. Maggiore collaborazione tra le polizie”, spiega il viceministro, che ritiene necessaria “una governance rafforzata con un Consiglio di sicurezza interna che riunisca i ministri dell’Interno dei Paesi Schengen, come Ecofin esiste già per i ministri delle Finanze”.
Sul piano migratorio, aggiunge, è indispensabile “la solidarietà per aiutare i Paesi di primo arrivo come l’Italia”. Secondo Beaune, poi, se fosse entrata in vigore già ora la nuova Schengen del terrorista che ha agito a Nizza, sbarcato a Lampedusa, “forse non si sarebbero perdute le sue tracce” e il fatto che sia successo “dimostra che in Europa non condividiamo abbastanza le informazioni”. 
 

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