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Esteri
TikTok, Trump: "Al bando dal 15 settembre". Ma Microsoft la vuole comprare

 TikTok sarà messo al bando negli Stati Uniti il 15 settembre prossimo, sempre che per quella data non sia stato chiuso l'accordo che ne ratificherebbe l'acquisto da parte di Microsoft: lo ha annunciato il presidente Donald Trump a margine di una conferenza stampa alla Casa Bianca. "Non avrei alcun problema se Microsoft o qualcun altro, una grande azinda, un'azienda sicura, un'azienda molto americana lo comprasse", ha dichirato Trump ribadebdo il 15 settembre come data ultima per le operazioni di TikTok - attualmente di proprietà cinese - negli Stati Uniti. 

TIKTOK, DA PECHINO A LONDRA: LA SEDE SI SPOSTA. OBIETTIVO EVITARE IL BAN NEGLI USA

La società ByteDance, titolare della app cinese di condivisione video TikTok, trasferirà la sua sede da Pechino a Londra dopo un accordo raggiunto in tal senso con i ministri del governo britannico. Lo scrive il quotidiano The Sun, spiegando che i fondatori di ByteDance annunceranno la loro intenzione a breve. Ieri la Microsoft aveva dichiarato che continuerà i negoziati per acquistare TikTok dal colosso cinese ByteDance, evitando all’app di finire fuori legge negli Stati Uniti, come minacciato dal presidente Donald Trump. È solo l’ultimo capitolo della guerra fredda tech fra Usa e Cina, in vista delle elezioni presidenziali americane del prossimo novembre.

Microsoft ha aggiunto di voler chiudere il processo "al più tardi entro il 15 settembre". La decisione è stata resa nota dalla società dopo che il suo ceo, Satya Nadella, ha parlato con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. "Microsoft si muoverà rapidamente per continuare i negoziati con ByteDance, società madre di TikTok, in termini di poche settimane e in ogni caso completare questi negoziati entro il 15 settembre 2020", ha dichiarato la società sul suo blog aziendale.

In una comunicazione interna citata dalla piattaforma di aggregazione di notizie Jinri Toutiao, gestita dalla stessa TikTok, Zhang Yiming, fondatore e Ceo di ByteDance ha affermato di non condividere la decisione di Wahington di vendere le attività di TikTok negli Stati Uniti, ma ha comunque aperto alle trattative con un gruppo tech, con ogni probabilità sarà appunto Microsoft.

La Cina intanto attacca gli Stati Uniti, accusandoli di utilizzare "politiche discriminatorie" nei confronti delle società di software cinesi: un altolà arrivato dopo le parole del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, secondo cui il presidente Donald Trump prenderà provvedimenti nei prossimi giorni sulle app cinesi, inclusa TikTok, per rischi di sicurezza nazionale e per la protezione della privacy dei cittadini statunitensi.

Gli Stati Uniti, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, "generalizzano il concetto di sicurezza nazionale, sulla base della presunzione di colpevolezza, senza alcuna prova". La Cina, ha sottolineato Wang, chiede agli Stati Uniti di "smettere di politicizzare le questioni economiche e commerciali, di abusare del concetto di sicurezza nazionale e di attuare una politica discriminatoria".

 

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