Dazi, Trump: "Progressi col Messico ma ancora non sono sufficienti"
Dazi Usa-Messico, Trump: "Se non sarà raggiunto un accordo, i dazi del 5% scatteranno lunedì". E intanto altri 1200 migranti alle porte degli Stati Uniti
Il presidente Donald Trump annuncia "progressi ma assolutamente non sufficienti" nelle trattative con il Messico per scongiurare i dazi su tutti i beni importati negli Usa. Trump ha minacciato dazi del 5% a partire dal prossimo 10 giugno, se il Messico non fermerà l'immigrazione clandestina dal suo confine, che saliranno progressivamente fino al 25% ad ottobre. I negoziati di mercoledì alla Casa Bianca si sono conclusi con un nulla di fatto. Il dialogo proseguirà oggi e "se non sarà raggiunto un accordo, i dazi del 5% scatteranno lunedì con gli aumenti mensili previsti - ha avvertito Trump via Twitter - più saliranno i dazi e più alto sarà il numero delle aziende che torneranno negli Usa".
Proprio questa notte, le forze di sicurezza messicane hanno arrestato 420 migranti e bloccato l'avanzata di una carovana di circa 1.200 persone, in gran parte honduregni, che erano appena entrati nel Paese dal Guatemala, ovviamente senza i documenti, ed erano diretti verso gli Stati Uniti. La misura è arrivata mentre a Washington i rappresentanti del governo messicano si incontravano con le controparti statunitensi per cercare di evitare l'imposizione di dazi. Il presidente Donald Trump, ancora mercoledì da Londra, ha minacciato di tassare tutti i beni provenienti dal Messico perchè il governo messicano -ha detto- non "fa abbastanza" per bloccare le carovane di migranti che attraversano il suo territorio dirette agli Stati Uniti.
Ieri la carovana era entrata in Messico attraverso il confine con il Guatemala. Il gruppo ha attraversato il confine con il ponte internazionale Rodolfo Robles, che collega la città di Tecun Uman (in Guatemala) a Ciudad Hidalgo (in Messico). La polizia inizialmente non è intervenuta. Ma poi la carovana si è unita ad altri migranti centroamericani proprio a Ciudad Hidalgo e si è spostata nella città di Tapachula nello Stato del Chiapas. Ad osservare i movimenti, una pattuglia della polizia. Ma quando è arrivata a Metapa de Dominguez, a 12 chilometri dal confine con il Guatemala, la carovana è stato bloccata dalle forze di sicurezza: secondo attivisti dei diritti umani che sono nel gruppo, più di un centinaio di poliziotti e soldati, in assetto antisommossa, si sono schierati in strada per impedire ai migranti di proseguire. Ci sono state proteste, momenti di tensione e anche centinaia di arresti; ma il gruppo è stato fermato, anche se alcuni migranti sono riusciti a fuggire.
Trump, lo scorso 30 maggio, ha annunciato che gli Stati Uniti imporranno dal 10 giugno dazi del 5% su tutti i beni provenienti dal Messico, se il Paese non bloccherà il flusso di immigrati illegali che poi si dirigono verso gli Stati Uniti. Le tariffe potrebbero salire al 10% entro il primo luglio e aumentare di 5 punti percentuali ogni mese al limite del 25% in ottobre. Una minacciosa progressione che il presidente americano ha ripetuto pari pari anche ieri da Londra.
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