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Esteri
Usa, 1 miliardo di dollari per la società media di Trump

Usa, Trump raccoglie 1 miliardo di dollari per la sua società media

Donald Trump sta provando a ritornare in pista per la presidenza americana nel 2024, e non ne fa mistero. Ha ancora un seguito di molti americani e il suo avversario, Joe Biden sta, giorno dopo giorno, bruciando il suo credito con il paese. Ma lo stesso repubblicano sa bene che questa avventura non potrebbe avere successo senza il mondo dei media e dei social dai quali è stato bandito dopo i fatti di Capitol Hill.  Ed allora si è costruito una società ad hoc , start-up la “Trump Media & Tecnhnology Group” sostenuta da Digital Word (Special Purpose Acquisition Instrumental Company, una SPAC per raccogliere fondi. Le SPAC sono società di raccolta di capitali utili a fusioni,  acquisizioni o per qualsiasi futura opportunità di acquisto, insomma una specie di assegno in bianco.

Usa, Digital World sotto indagine dalla Sec

Digital World ha lavorato così bene da aver raccolto 1 miliardo di dollari, ma nessuno ha saputo quali siano stati i benefattori. Per questo i regolatori finanziari di Wall Street, tra cui la Securities and Exchange Commission (SEC, agenzia federale) ne vogliono sapere di più e l’hanno messa sotto indagine. Hanno richiesto verbali delle riunioni del consiglio di amministrazione, indirizzi bancari, telefonici e di posta elettronica e soprattutto i nomi degli investitori. Dopo che l’indagine è stata resa nota le azioni di Digital World, salite alle stelle per l’accordo con Trump (da $ 9,96 per azione a $ 94,20) in due giorni sono scese ai minimi al prezzo di $ 44,97. I fini politici del nuovo progetto hanno sollevato sospetti e l’indagine si è aggiunta alle altre in corso sulla galassia dell’ex presidente relative a irregolarità procedurali o fiscali.

Usa, chi finanzia il progetto di Trump?

Persino qualche giornale, senza mezzi termini, ha detto che non conoscere chi ha messo un miliardo di dollari in questa società potrebbe essere un problema di sicurezza nazionale, in particolare se Trump si candiderà. “Trump è un boss della disinformazione tenuto fuori dai principali social per i fatti di Capitol Hill . Nelle sue mani qualsiasi mezzo mediatico potrebbe essere dannoso-hanno sostenuto alcuni osservatori politici-e chi lo ha aiutato potrebbe influenzare la politica pubblica E se i benefattori fossero paesi come l'Arabia Saudita o altri in Medio Oriente?”. E l’affermazione non sembra campata in aria in quanto vi è un precedente. Infatti la società di investimento recentemente creata da Steven Mnuchin, ex segretario al Tesoro con Trump, ha ricevuto sostegni proprio da Arabia Saudita e di altri Paesi del Golfo. Ma nonostante questa indagine e i molti sospetti che gli girano attorno, Trump va avanti a testa bassa. Con a capo l’ex membro del Congresso in California, Devin Nunes, Truth Media ( la nuova società ) prevede di avere oltre 80 milioni di utenti ed, entro il 2026, 40 milioni di questi pagheranno per il servizio streaming.  E questi numeri preoccupano molti.

 

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