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Esteri
Usa, tre granate in mano a Biden per il prossimo dibattito con Trump

Difficile che con una maggioranza repubblicana blindata i senatori democratici possano evitare la nomina proposta da Donald Trump di Amy Coney Barrett a nono giudice del Tribunale Supremo al posto di Ruth Bader Ginsburg.

Una mossa pensata dal tycoon che ha sicuramente messo in conto la battaglia che si sarebbe aperta con i dem su un nome così ‘conservatore’ come è quello della giudice 48enne Barrett ma che potrebbe risvegliare i consensi di un elettorato moderato che ha paura di cadere nelle mani della sinistra.

Trump sicuramente ha anche pensato che in caso di una eventuale sua sconfitta potrebbe appellarsi ad un Tribunale Supremo, piuttosto conservatore, per giudicare su possibili brogli elettorali. 

Quello che il Presidente non aveva certo immaginato è di essere accusato di evasione fiscale dall'inchiesta de ’The New York Times’. Una seconda bomba accanto a quella già abbastanza pesante della nomina Barrett che sta aprendo una voragine tra i due candidati. 

Sapendo che sarà quasi impossibile bloccare la nomina i dem hanno pensato di usarla come ‘proiettile ‘ nella campagna elettorale presentandola come un abuso democratico e un pericolo per milioni di cittadini che potrebbero perdere il grande diritto della salute pubblica, l’Obama Care. 

Joe Biden ha infatti immediatamente esortato il Senato a non nominare la Giudice prima delle elezioni, anche perchè le elezioni del 2020 - con schede per corrispondenza già inviate in alcuni luoghi - sono già in corso. ‘Mai prima d’ora nella storia della nostra nazione-ha detto Biden-un giudice della Corte Suprema è stato nominato mentre erano in corso le elezioni presidenziali. Il Senato, se vuole fare onore alla democrazia, non deve fare questa nomina fino a quando non sarà completato il processo decisionale del Paese di selezionare il proprio presidente’.

Ma come mai i dem ritengono questa nomina così delicata e per certi versi pericolosa? Aldilà di portare sei a tre il peso dei giudici conservatori nel Supremo, e per lungo tempo, visto che la nomina è a vita e Amy Barrett è una giovane quarantottenne, i dem temono che si voglia arrivare ad affossare l’Affordable Care Act, più conosciuto come Obamacare, una protezione sanitaria per milioni di americani.

Il rischio che Joe Biden vede, e che sarà un’argomentazione forte nel primo dibattito con Trump domani sera, è che il Presidente stia pensando di ridimensionare la salute pubblica. 

'Non importa cosa vuole il popolo americano-ha detto il candidato dem-il presidente Trump vede la possibilità di adempiere alla sua missione dichiarata: rubare la protezione vitale dell'ACA per innumerevoli famiglie che si affidano a questo programma per la loro salute, la loro sicurezza finanziaria, la vita di coloro che amano’.

La Corte Suprema dovrebbe, subito dopo le elezioni, discutere sull'Affordable Care Act. Un caso portato da una coalizione di procuratori generali dello stato repubblicano e dell'amministrazione Trump, che sostengono che il mandato individuale della legge sia incostituzionale e che l'intera legge debba essere cancellata.

E’ chiaro a molti che il solo pensare di togliere la protezione sanitaria nel mezzo di una pandemia a milioni di persone sia un formidabile mezzo di campagna elettorale per i dem. Essi ritengono che la nomina della Barrett, legata a questo rischio, rappresenti 'una minaccia reale alla vita di 135 milioni di americani’. Certo è che Joe Biden, sulla carta svantaggiato nei confronti del prossimo dibattito faccia faccia con Trump, è ora armato da tre granate veramente esplosive : la prima è la gestione ‘imbarazzante’ da parte del Presidente della pandemia, la seconda riguarda la salute pubblica e la nomina della super ortodossa giudice Barrett e la terza, insperata, ma pesante, le accuse del ’The New York Times’ sulle tasse non pagate da anni dal magnate americano che guida l’America.

E l’America perdona quasi tutto ma non che non si paghino le imposte federali. Il Capo dei Capi mafiosi Al Capone, fra gli altri, lo ha provato bene sulla propria pelle, tanti anni fa.

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