Napoli, guerra tra sfogliatelle e pastori. Stop all'apertura di Scaturchio
"A San Gregorio si possono vendere solo pastori e presepi", questa la posizione del presidente delle storiche botteghe di presepi del centro storico partenopeo
San Gregorio Armeno, la pasticceria Scaturchio apre e le botteghe artigiane "insorgono"
San Gregorio Armeno, noto quartiere celebre in tutto il mondo per le statuette dei presepi fatte mano, in questi giorni è teatro di una disputa tra le attività commerciali e le botteghe artigiane. Al centro della polemica infatti c'è "la tutela dell'arte presepiale napoletana" afferma Vincenzo Capuano, presidente delle storiche botteghe, che aggiunge: “finalmente a San Gregorio si possono vendere solo pastori e presepi”. E nessuna attività di ristorazione potrà oscurare la bellezza dell'artigianato locale.
La prima pasticceria a rimetterci - riporta Gambero Rosso - è la storica Scaturchio, nata nel 1905, di cui era prevista una nuova apertura il 26 settembre, che è stata bloccata da un vincolo posto dall’amministrazione Manfredi "per tutelare il centro storico Unesco". Si tratta di una delibera (la 246) dello scorso 20 luglio, che impedisce nuove aperture per i prossimi tre anni, così da preservare la bellezza dell’antico artigianato napoletano, quell’arte presepiale che ha fatto scuola e che continua a radunare turisti da ogni dove durante il periodo natalizio.
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“San Gregorio Armeno è l’ultima via dove c’è arte, che difende la napoletanità ancora in blocco” ha concluso Capuano. Un progetto a cui il Comune di Napoli lavora da molti anni per tutelare le attività storiche: come si legge nel comunicato del Municipio, “la zona è particolarmente protetta dalla disciplina del commercio entrata in vigore a fine luglio 2023”.
A quanto precisa l'ordinanza, l’obiettivo è quello di raggiungere “un equilibrato sviluppo delle attività commerciali, al fine di evitare fenomeni di concentrazione e di macroscopica crescita di attività nel campo del food and beverage, a scapito di altre tipologie di attività caratteristiche dei luoghi, quali botteghe e attività artigianali”.
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Tuttavia, il locale a quanto pare era stato preso in affitto da Scaturchio già lo scorso aprile - dunque prima della delibera - ed è su questo che l’avvocato della società si sta ora appellando: al “regime transitorio” previsto per chi avesse già avviato un investimento in una delle strade interessate dal blocco.
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