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Garlasco, l'avvocato di Stasi parla di una donna misteriosa sulla scena del delitto. VIDEO
Nel caso Garlasco spunta il mistero di una donna mai identificata sulla scena del delitto: impronte mancanti, dubbi irrisolti e lo sfogo di De Rensis

Si riaccendono i riflettori sul caso Garlasco. Durante la puntata di Ore 14 Sera, andata in onda giovedì 20 novembre su Rai2, è emerso un nuovo elemento destinato a far discutere: la presenza, sulla scena del delitto di Chiara Poggi, di una donna misteriosa, mai identificata, che compare in un fotogramma con una borsetta in mano. Un’immagine che apre una serie di interrogativi pesanti sul trattamento e sulla conservazione della scena del crimine.
La donna con la borsa: il nuovo giallo
Il dettaglio incriminato appare alle 15:07 del giorno dell’omicidio. Nello scatto si vede una figura femminile — o presunta tale — entrare nel cortile dell’abitazione dei Poggi.
Il problema? Quella persona non risulta tra i soggetti autorizzati ad accedere all’area.
Gli unici che avrebbero dovuto trovarsi lì erano:
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la pm titolare dell’indagine,
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il reparto tecnico dei Carabinieri, arrivato dopo le 14:05,
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pochi operatori sanitari.
Invece, quella figura non viene rivendicata da nessuno. Nessun militare presente si riconosce nella sagoma. Nessun verbale la cita. Nessuna impronta riferibile a lei è stata repertata.
Da qui lo sfogo dell’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi:
«Le impronte di questa donna dove sono? Possibile che non sia stato trovato nulla? Chiedo risposte dalle istituzioni».
Un punto che riapre, ancora una volta, il tema della contaminazione della scena del delitto, già al centro delle polemiche negli anni passati.
Il punto sulle indagini: Sempio presente alla consulenza a Roma
Nella mattina del 20 novembre il collegio difensivo di Andrea Sempio, oggi indagato per concorso in omicidio, ha visitato il Laboratorio Genomica di Roma insieme allo stesso Sempio. Obiettivo: verificare se esistano superfici o oggetti che possano giustificare un contatto indiretto tra Sempio e Chiara Poggi, in grado di spiegare il DNA trovato nel 2007 sotto le unghie della vittima.
L’avvocato Liborio Cataliotti ribadisce:
«Se c’è un DNA, non può che essere indiretto. L’assenza di impronte di Sempio nella casa è un elemento chiaramente a discarico».
Impronta 33, morfologia del piede e suola modello 42
La consulenza antropometrica ha confermato che il piede umano cambia forma in 17 anni, un dato rilevante nel confronto con le misure della famosa impronta 33, quella che i Carabinieri ritengono appartenere all’assassino.
I consulenti della professoressa Cristina Cattaneo sono tornati in un’azienda marchigiana per approfondire la questione della suola: si tratterebbe di un modello 42, ma resta da chiarire su quale scarpa sia stata montata.
La pulizia della scena: “Lavandino sporco, dispenser incrostato”
Sempre De Rensis ha sollevato dubbi sulla qualità delle operazioni di rilevamento del 2007:
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lavandino non correttamente pulito,
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capelli residui,
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dispenser del sapone con incrostazioni.
Elementi che alimentano l’ipotesi di una scena non perfettamente preservata, con potenziali ripercussioni su tutti i reperti raccolti.
L’arma del delitto: controllati 47 cassonetti, nessuna traccia
Le ricerche dell’arma — probabilmente un oggetto contundente — hanno coinvolto 47 cassonetti tra via Pascoli e via Monte Grappa, percorso che collega l’abitazione di Stasi alla casa dei Poggi.
Risultato: nessun rinvenimento utile.
La tensione cresce: dalle minacce a Bruzzone ai dubbi sul caso Paganelli
La puntata si è poi spostata su alcuni casi paralleli:
Le minacce a Roberta Bruzzone
La criminologa denuncia una campagna d’odio coordinata e «messaggi di morte».
Il Nucleo Investigativo di Roma ha aperto accertamenti.
Il caso di Pierina Paganelli
Nuove crepe nelle testimonianze, con l’avvocato dell’indagato Louis Dassilva che accusa Manuela Bianchi di continue contraddizioni.
De Rensis è certo: “A dicembre qualcosa cambierà”
Il legale di Stasi si lascia andare a una previsione:
«A dicembre il fumo inizierà a diradarsi. Le indagini tradizionali ci daranno elementi concreti. E lo scontrino sarà protagonista».
Un riferimento allo scontrino del ritorno in bicicletta di Stasi, elemento considerato chiave nella ricostruzione dei tempi.
