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Ultimo aggiornamento: 12:39

Omicidio di Garlasco, nuova ipotesi shock sull’arma del delitto: per l’esperto fu un portavasi in ferro battuto

L’esperto balistico Enrico Manieri rilancia sul caso Poggi: “L’arma era già nella villetta. Chiara colpita da più persone”

di Giorgio d'Enrico

Nel caso del delitto di Garlasco, l’esperto balistico Enrico Manieri ipotizza una nuova arma: un portavasi in ferro battuto già presente in casa Poggi. Analizzando il referto autoptico, suggerisce che Chiara sia stata colpita da più aggressori. Le sue tesi, rilanciate anche su YouTube, sono state inviate alla Procura e alla difesa di Alberto Stasi.

Garlasco, nuova ipotesi shock sull’arma del delitto: per l’esperto fu un portavasi in ferro battuto ad uccidere Chiara Poggi

Mentre si attende settembre per nuovi sviluppi ufficiali sull'omicidio di Garlasco, l'interesse mediatico sul caso Poggi non accenna a diminuire. A riaccendere l’attenzione è Enrico Manieri, noto esperto di balistica e criminologia, che ha analizzato il delitto con nuovi occhi, ipotizzando che l’arma utilizzata per uccidere Chiara si trovasse già nella casa: un portavasi in ferro battuto.

Manieri ha condotto un’analisi approfondita partendo dal referto autoptico firmato dal dottor Marco Ballardini. A colpirlo è stata la tipologia delle ferite: alla nuca colpi contundenti, al volto escoriazioni da contatto, non da impatto diretto. Questo lo ha portato a ipotizzare che Chiara sia stata colpita mentre aveva il viso premuto contro una superficie tagliente.

Un calcio, una caduta e poi i colpi letali

Secondo la ricostruzione, la giovane avrebbe inizialmente ricevuto un calcio —traccia confermata da una lesione sulla coscia sinistra— che l’avrebbe fatta cadere in ginocchio. A quel punto, cadendo, avrebbe urtato contro il portavasi, e l’aggressore lo avrebbe poi usato per colpirla alla testa. Un ginocchio premuto sulla schiena avrebbe causato l’enfisema polmonare rilevato durante l’autopsia.

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Più aggressori sulla scena?

Manieri non esclude il coinvolgimento di più persone. Un particolare lo fa sospettare: la lesione sulla gamba non è compatibile con le scarpe a pallini in esame. Inoltre, le tracce rilevate con luminol sotto un divano spostato potrebbero essere riconducibili proprio agli anelli del portavasi. “Forse è stato lavato sotto la doccia”, ipotizza.

Indagini anche su YouTube con migliaia di visualizzazioni

L’esperto ha condiviso le sue ricostruzioni su YouTube, dove i suoi video hanno superato le 140mila visualizzazioni. Ex consulente nel processo sul mostro di Firenze, Manieri ha inviato le sue analisi sia alla Procura sia alla difesa di Alberto Stasi. “Forse potrebbero tornare utili alle indagini”, conclude.

 

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