Crisi, sempre più migranti in fuga dal clima: 250mln di sfollati entro il 2050
Non solo guerre, violenze e carestie, anche il clima costringe a scappare. Mentre i nodi giuridici restano aperti
Cambiamento climatico e migrazioni: numeri e stime
9,8 milioni di sfollati nella prima metà del 2020, secondo l'Internal Displacement Monitoring Centre (IDMC), 143 milioni di migrazioni interne entro il 2050, secondo la Banca Mondiale, tra le 200-250 milioni di persone costrette ad abbandonare la propria casa per motivi climatici entro trent’anni, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). È questo il quadro presente e (prossimo) nel quale si inseriscono due fenomeni sempre più correlati: cambiamento climatico e migrazioni. Due lati della stessa medaglia, la causa e l’effetto di una crisi umanitaria e ambientale già in corso, sulla quale pesano diversi nodi, che rendono il quadro ulteriormente complesso.

Cambiamento climatico e migrazioni: indeterminatezza giuridica e vulnerabilità
Complessità che deriva in primis da uno stato di indeterminatezza giuridica. Migranti climatici, ecomigranti, rifugiati ambientali, o più semplicemente profughi, come definire chi migra a causa della crisi climatica? Stando alla Convenzione di Ginevra del 1951 i migranti ambientali non si configurano sotto la denominazione di “rifugiati”. Il “rifugiato” è infatti colui che “nel giustificato timore di essere perseguitato per ragioni di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le proprie opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori del suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi”. Una definizione che, pur offrendo assistenza e riparo– come sottolinea l'UNHCR- esclude i cambiamenti climatici tra le cause principali di spostamento. Inoltre, spesso le migrazioni avvengono all’interno dei confini nazionali, e non necessariamente verso l’estero, non soddisfando così uno dei prerequisiti della stessa dichiarazione.

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