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Emissioni, una centrale a carbone uccide fino a 960 persone l'anno

A determinare una perdita umana bastano 4,5 tonnellate di CO2”, osservano gli analisti di Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico green. Un milione di tonnellate di emissioni hanno un «costo di mortalità» pari a ben 240 persone.

Secondo gli esperti della piattaforma, le emissioni annue di quattro italiani possono così arrivare a determinare la morte di una persona. In termini matematici, a determinare una perdita umana bastano infatti 4,5 tonnellate di emissioni climalteranti oltre i valori del 2020, la quantità generata appunto da quattro italiani ogni anno. “Si tratta dell’equivalente delle emissioni annuali di 220 mila automobili”, osserva Niccolò Sovico, Ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd, che nel 2020 è stato scelto da Forbes come uno dei 100 talenti del futuro under-30.

Ma a produrle, sempre in un anno, bastano appena 35 aerei di linea. “Una sola centrale a carbone, invece, ne produce quattro volte tanto: 4 milioni di tonnellate con un costo di mortalità pari a 960 persone”, puntualizza Giorgio Mottironi, Cso e co-fondatore di Ener2Crowd nonché Chief analyst del GreenVestingForum.it, il forum della finanza alternativa verde.

Andando avanti di questo passo, le morti da CO2 arriveranno a sommare a livello globale 90 milioni di persone da qui al 2050. La stima di Ener2Crowd tiene conto sia delle morti collegate all’incidenza della CO2 sulla salute, ma anche quelle legate all’aumento delle temperature, alle ondate di calore, agli incendi, alle alluvioni ed alle altre conseguenze dirette dei gas a effetto serra.

Ad inquinare, anche le nostre case. “Ogni 115 mila appartamenti italiani producono ogni anno un milione di tonnellate di emissioni”, puntualizzano gli analisti di Ener2Crowd. E 15 milioni di italiani vivono ancora oggi in abitazioni dalle caratteristiche energetiche più arretrate, arrivando oltretutto a sprecare mediamente oltre 2 mila euro l’anno per la loro gestione energetica.

Eppure basterebbe approfittare delle grandi possibilità messe in campo dal SuperBonus 110% e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). “Le misure messe in campo dalle istituzioni ci sono”, sottolinea Giorgio Mottironi riferendosi al Superbonus 110% su cui Ener2Crowd sta puntando molto, prefiggendosi di continuare a perseguire il beneficio comune e di operare a favore del territorio, dell’ambiente e della comunità.

E proprio per questo Ener2Crowd si è ora trasformata in “società benefit” ai sensi della legge 208/2015 ed ha aumentato il suo capitale sociale per far giungere in modo più diretto e trasparente “ossigeno finanziario” a favore della transizione sostenibile delle PMI e proporsi come partner tecnologico strategico per le grandi utility che vogliono coinvolgere i territori e creare le prime “comunità energetiche carbon neutral”.

“Con i fondi messi in campo dalle misure governative è possibile produrre un beneficio economico per le persone coinvolte pari a circa 1 punto percentuale del loro PIL procapite ed una riduzione delle emissioni di CO2 pari al 14% di quelle del nostro intero Paese. E si ridurrebbe così anche la mortalità da CO2”, conclude Mottironi.

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