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Parlamento Ue: la proposta di regolamento per il metano. Gli emendamenti

Parlamento Europeo, proposta di regolamento per il metano

In occasione del prossimo voto del Parlamento Europeo, alcuni parlamentari Italiani si sono alleati con parlamentari greci e rumeni per ridurre l'efficacia di controlli sulle emissioni di metano.

Appena il 26 aprile scorso le Commissioni per l'Ambiente e l'Industria del Parlamento Europeo hanno adottato a vastissima maggioranza una posizione favorevole alla riduzione delle emissioni di metano nel settore energetico, per raggiungere gli obiettivi climatici dell'UE e migliorare la qualità dell'aria, prevedendo che il regolamento in discussione:
- Rafforzasse gli obblighi di riparazione delle fughe di metano;
- Arrivasse a coprire anche le importazioni di energia fossile (entro il 2026); (le importazioni costituiscono oltre l'80% del petrolio e del gas consumati nell'UE)
- Includesse divieto di venting e flaring di metano dalle stazioni di drenaggio entro il 2025 e dai pozzi di ventilazione entro il 2027, garantendo la sicurezza dei lavoratori, nelle miniere di carbone.
Obbligando poi i paesi dell'UE a stabilire piani di mitigazione per le miniere di carbone abbandonate e i pozzi di petrolio e gas fossile inattivi.

Parlamento Ue:  la proposta di regolamento per il metano. Gli emendamenti che rischiano di ridimensionare la lotta alle emissioni di metano

Gli emendamenti limitativi, presentati il 3 Maggio 2023 alla Proposta di Regolamento, da votare in Plenaria martedì prossimo (che riportiamo in fondo), sono stati presentati da un buon numero di Parlamentari del PPE, che nel corso della votazione del 26 aprile si era espresso all’unanimità in modo diverso.

Tra i parlamentari del PPE pronunciatisi per emendare il regolamento, il rumeno Cristian-Silviu Buşoi (che aveva votato a favore della risoluzione delle due commissioni), tra gli Italiani Lara Comi (PPE) , Lucia Vuolo ( PPE), Fulvio Martusciello (PPE) Salvatore De Meo, (PPE) Francesca Peppucci (PPE) oltre a Nicola Procaccini (FdI)

L’Italia, in linea anche con governo e maggioranza, aspira a diventare hub del gas, ma anche di buone pratiche, come deliberato dal Parlamento a proposito del DL aiuti Quater con la finalità “di contribuire al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale e alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti tra cui il metano”. Una riduzione che potrebbe far risparmiare, con la cattura e le re-immissioni, quantità enormi di gas climalterante e di risorse. Nel settore Oil&Gas, tanto gli accordi internazionali che gli organismi regolatori e gli operatori stanno operando con tecnologie ed impegni di cooperazione anche con i paesi esportatori tali da ottenere riduzioni significative e immediate.

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