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Roma, 26 feb. (Labitalia) - Le iniziative di riqualificazione delle risorse umane per garantire alle aziende la quota di competitività necessaria per superare la crisi indotta dalla pandemia e per tutelare, sul fronte del lavoro, l’occupazione e l’occupabilità delle persone. Ieri sera, il Circolo delle Imprese ha organizzato la conferenza Zoom ‘Reskilling come chiave per rilanciare l’azienda’. Ha introdotto l’incontro Alessandro Fiorentino, presidente del Circolo delle Imprese. Sono intervenuti in qualità di relatori: Rossella Spada, direttore del Fondo Formazienda; Irene Vecchione, amministratore delegato Tack Tmi; Fabio Papa, responsabile del Centro Studi Circolo delle Imprese. Ha moderato Luca Rampazzo, caporedattore dell’Informatore. Il Circolo delle Imprese è un network che opera nei territori del Nord Ovest creando reti di aziende con lo scopo di sostenere la cultura e la pratica imprenditoriale. Al momento sono oltre 3mila le imprese, in prevalenza Pmi, che hanno aderito al network. "Nei nostri incontri - sottolinea Alessandro Fiorentino, presidente del Circolo delle Imprese - forniamo agli iscritti la possibilità di confrontarsi con realtà di eccellenza per individuare soluzioni concrete davanti alle problematiche più quotidiane e urgenti. Il tema delle competenze ai fini della ripartenza è considerato prioritario. Gli esperti che abbiamo invitato possono aiutare gli imprenditori a stabilire strategie tempestive e praticabili". Formazienda è il fondo interprofessionale per la formazione continua con 110mila aziende aderenti per circa 750mila lavoratori. È attivo in tutte le regioni italiane anche se mantiene un legame privilegiato con i territori e le economie locali del Nord-Ovest e si occupa di promuovere la formazione e finanziare i percorsi formativi delle imprese. Dal 2008 ha stanziato oltre 140 milioni per la formazione delle risorse umane. "Per il made in Italy - commenta il direttore di Formazienda, Rossella Spada - riqualificare è certamente meglio che licenziare. Una linea di azione che trova conferma anche nei minori costi che richiede un riallineamento rispetto ad una assunzione esterna. La volontà di riconvertire e riqualificare la forza lavoro produce una delle più importanti, delicate e strategiche operazioni di welfare aziendale. Il risultato non può che essere una più forte fidelizzazione da parte del dipendente". "I finanziamenti di Formazienda - ricorda - sostengono una tipologia di formazione non generica e astratta che si armonizza con le istanze più concrete dell’impresa. Ci caratterizza la velocità della risposta alle imprese: la necessità di riqualificare le competenze deve trovare un riscontro immediato nel momento in cui l’azienda manifesta l’urgenza di colmare un gap formativo e la formula degli avvisi con cadenza bimestrale lo garantisce. Tematiche, priorità e premialità incluse negli ultimi avvisi, inoltre, hanno intercettato l’esigenza delle Pmi di incrementare la competitività e digitalizzare i processi aziendali. Per immettere più risorse possibili abbiamo anche ideato un’iniziativa capace di intercettare le grandi risorse del Fondo nuove competenze. Un salto tecnologico che rende indispensabile un lavoro preliminare estremamente attento e puntuale sul fronte della formazione". "Il tema della riqualificazione professionale - sottolinea Fabio Papa, docente e ricercatore - è fortemente attuale. Il lavoro post Covid cambierà radicalmente. Ci sono già segnali evidenti a cui dobbiamo rispondere. Dall’analisi dei fabbisogni delle imprese effettuate dal nostro centro studi emerge con chiarezza l’urgenza di indirizzare le azioni formative verso le soft skill, la riqualificazione digitale e l’alfabetizzazione economica, soprattutto nelle Pmi e nelle micro imprese a conduzione familiare. Occorre lavorare a 360 gradi e affrontare realisticamente la resistenza al cambiamento del personale dipendente. Un cambio di passo che deve partire dall’imprenditore e coinvolgere le risorse umane. Ricorrere alla formazione diventa una condizione indispensabile all’azienda per competere e al lavoratore per non perdere posizionamento nel mercato del lavoro"."Mantenere e coltivare le proprie competenze - dice conferma Irene Vecchione, ad di Tack Tmi - è l’unica arma che il lavoratore ha per mantenersi sul mercato oggi. Formazione e sviluppo della professionalità devono diventare una prassi. Assistiamo le risorse umane realizzando percorsi formativi ad hoc e aiutiamo le imprese ad accedere ai finanziamenti per la formazione anche attraverso i fondi interprofessionali che svolgono un ruolo chiave. La pandemia ha reso evidente la necessità di riqualificare e qualificare le professioni, un passaggio che non può più attendere".





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