Libri & Editori
"L'ultima via di uscita", ecco il noir di Riccardo Targetti

Giovedì 17 dicembre alle 17 l'Aula Magna del Tribunale di Milano ospiterà un evento insolito. Si parlerà sì di giustizia, ma non con approccio tecnico-giuridico: se ne parlerà da un punto di vista letterario. L'occasione è la presentazione, organizzata dalla sezione milanese dell'Associazione Nazionale Magistrati, de L'ultima via di uscita, romanzo poliziesco del magistrato milanese Riccardo Targetti, di recente nominato Procuratore della Repubblica Aggiunto.
Milanese, classe 1952, Targetti si è occupato di processi contro la criminalità organizzata e successivamente di reati economici (bancarotte, falsi in bilancio, frodi fiscali, truffe in danno dello Stato). Negli anni '80 indagò sul crack del telefinanziere Giorgio Mendella; nel 1997 fu il grande accusatore di Pietro Schelinger, presidente della Banca Popolare di Milano. In gioventù è stato campione di nuoto, vincendo diversi titoli italiani (nello stile libero) e partecipando a varie competizioni internazionali, tra le quali l’Olimpiade di Monaco del 1972, quella tristemente famosa per la strage degli atleti israeliani; strage alla quale assistè in diretta. Il giallo giudiziario di Targetti mette in scena un caso criminale nella Milano fascista degli anni ’30, dove le ragioni della Giustizia si piegano, strette fra esigenze di potere e consuetudini di malaffare.
Al presidente del Tribunale di Milano giunge da Galeazzo Ciano, ministro degli Esteri, la richiesta di riaprire la vecchia indagine sull’omicidio degli Oppendorff. La famiglia di ricchi industriali svizzeri era stata massacrata nel 1917 nel proprio appartamento milanese. I colpevoli, due balordi prontamente arrestati, erano stati processati e severamente condannati. Perché allora l’esigenza di riaprire l’istruttoria vent’anni dopo? E perché affidarla a un giudice di basso livello come Arturo Ridolfi, “lo zoppo”, un mutilato di guerra che si occupa quotidianamente solo di furti, risse e piccole truffe? Il caso degli Oppendorff, apparentemente semplice e chiaro, scatena una serie di reazioni inaspettate. Contrariamente alle attese, Ridolfi si rivela un giudice pignolo, testardo e capace. Non lo spaventa indagare, anche andando contro le regole non scritte del regime, negli ovattati ambienti vaticani, tra i fuoriusciti antifascisti di Parigi, nella Germania trionfante delle Olimpiadi hitleriane… Grazie anche all’intraprendenza del giovane brigadiere romano che lo assiste, Ridolfi apre uno squarcio su uno scenario molto più ampio e drammatico di quello che sembrava un semplice delitto per rapina. Riccardo Targetti, esperto conoscitore di criminalità organizzata e reati finanziari, dimostra con uno stile chiaro, rigoroso e oggettivo, come sempre drammaticamente attuale rimane il conflitto tra le ragioni della Giustizia e le esigenze del potere.