Amazon, vendite oltre 100 miliardi. Ma Wall Street punisce Bezos
Il fatturato non è tutto. Lo ha dimostrato Apple. E lo conferma Amazon. Il gigante dell'e-commerce ha visto aumentare le vendite del 22% nell'ultimo trimestre del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014: il periodo ha fruttato 35,7 miliardi di dollari, portando il dato annuale (per la prima volta) oltre i 100 miliardi. I profitti sono raddoppiati, a 482 milioni. Eppure, alla diffusione della trimestrale, il titolo è arrivato a perdere il 13% nelle contrattazioni del dopo-borsa.
Non viene messa in discussione la forza di Jeff Bezos. Ma Amazon ha deluso le attese. Per tutto il 2015, la società è stata accompagnata da successi: l'e-commerce è sempre più solido e le nuove iniziative (come Prime) sono state ben accolte. I mercati hanno risposto di conseguenza, con il prezzo delle azioni cresciute del 119%. Ecco perché le stime puntavano molto in alto: 36 miliardi di dollari di fatturato e un utile netto di 1,55 dollari per azione. Se i ricavi hanno sfiorato l'obiettivo, gli utili per azione si sono fermati molto più in basso, a un dollaro.
Bezos ha sempre fatto una scelta chiara: reinvestire. Per questo, nonostante le vendite imponenti, l'utile netto si assottiglia. Una strategia di medio-lungo termine che sta dando i suoi frutti. Ma alla quale Bezos dovrà derogare. Perché gli azionisti vogliono una fetta della torta più grande.