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Coderblock, il metaverso "made in Palermo" sta conquistando anche gli Usa

Coderblock, l'azienda Made in Italy affianca le piccole e le medie imprese nel metaverso

Metaverso e lavoro, non vi è il bisogno di andare troppo lontano per trovare una startup composta interamente da un team di u40 che brilla in questo campo, ma basta puntare verso Sud, dove vi è l’Isola da tutti amata, la Sicilia, e dritti nel capoluogo siciliano, Palermo. Ecco, è qui che ha base Coderblock.

Azienda che nasce nel 2015 da un’intuizione di Danilo Costa, giovane palermitano che fin da piccolo si appassiona al mondo dello sviluppo e della programmazione dei software. Già a 16 anni comincia a smanettare al pc, senza sosta e divertendosi, dopo la scuola intraprende il percorso universitario e consegue la laurea in Scienze Matematiche del corso di Scienze Informatiche presso l’Università degli Studi di Palermo. Dopo una breve esperienza, durata circa quattro anni, Costa lascia quello che si può definire un lavoro sicuro nel mondo del tech advertising e parte in direzione Londra con un solo obiettivo: fondare la sua azienda. Non è facile il percorso, ma il 34enne ha le idee chiare e la perseveranza lo aiuta a realizzare la sua ambizione.

Così, nel dicembre del 2015 nasce ufficialmente Coderblock. Inizialmente, per finanziare il progetto Danilo Costa e la sua squadra lavorano come consulenti per le aziende – sempre nello stesso settore, ovvero sviluppo e programmazione -, poi gli stipendi percepiti vengono quasi totalmente reinvestiti nell’allora startup nascente, oggi azienda leader in Italia nel settore del metaverso. A raccontare gli inizi di Coderblock è il Ceo stesso, che dichiara: “A Londra non ero andato per fondare un’azienda che come sua attività principale doveva occuparsi di metaverso. Oltretutto, sette anni fa era un’idea inconcepibile questa, quindi iniziammo come consulenti. Successivamente, vivendo nella capitale del Regno Unito, vedevo come lavoravano tutti quanti, cioè nelle caffetterie principalmente e con i propri pc, allora da lì è arrivata l’idea di creare un punto di incontro senza accedere ad un ufficio fisico”. 

Dopo anni di programmazione, studio e lavoro, Costa e il suo team hanno lanciato nel 2020 il loro metaverso, che ha coinciso con l’inizio del primo lockdown, il più duro. Da lì il remote working è diventata più che altro un’esigenza, in quanto nessuno poteva muoversi da casa, infatti l’azienda ebbe subito i suoi frutti presentando un buon fatturato. Però, l’idea inziale di Coderblock – come ha spiegato sopra Danilo Costa – era di creare degli uffici virtuali, ma i primi clienti li usavano già come spazi per fare networking anziché lavorarci semplicemente. In seguito, l’azienda capì che occorreva un ulteriore passo e a metà del 2021 vengono lanciati i servizi tutt’oggi attivi e molto richiesti. 

Oggi, Coderblock offre degli spazi nel metaverso, tecnicamente si chiamano “land”, dove si crea un incontro tra brand e potenziali clienti. Questo comporta diversi vantaggi, innanzitutto dato che non occorre scaricare nessun programma o applicazione per accedere allo spazio virtuale, chiunque può capire come funziona questo tipo di economia e cosa vi è dietro. Una volta compreso ciò, le imprese investono e comprano le proprietà virtuali sottoscrivendo un vero e proprio contratto – l’Nft, che sta per Non-fungible token, tradotto in italiano: gettone non fungibile -. Dato che si tratta di un acquisto, quindi un investimento in una vera proprietà, questa può acquisire valore, dunque, può essere rivenduta all’interno dei mercati Nft, per esempio uno dei più importanti è OpenSea.  


L’azienda palermitana, che ha sede anche a Miami, grazie al suo metaverso permette di connettere le aziende e i propri, nonché potenziali, clienti in un modo più partecipativo e interattivo, lungi da non ritenerla soltanto come un’esperienza che inizia e si conclude in modo virtuale. Infatti, spiega Danilo Costa: “L’incontro inizia all’interno del metaverso, ovviamente, ma ciò spinge poi ad un incontro e un’esperienza fisica, perché non tutto si può fare all’interno di esso. Quindi questo servizio va visto come un’opportunità, non a caso sta andando bene la nostra attività e c’è una bella apertura sia da parte delle aziende italiane sia da quelle internazionali. Siamo orgogliosi di questo – continua il fondatore di Coderblock -, perché abbiamo deciso di aprire l’azienda proprio a Palermo anche per creare un vero e proprio ecosistema di ulteriori imprese, in modo che vi sia una crescita anche per l’economia siciliana”.


Entro fine anno, la startup palermitana, che al momento conta circa 14 persone in organico provenienti da tutta Italia, recluterà nuove persone per ampliarsi, quindi basta seguirla sui social, soprattutto su Discord, per rimanere aggiornati sulle nuove possibilità ed entrare in contatto con i membri del team anche per altri confronti. Coderblock è una realtà italiana, la quale conferma che il metaverso non appartiene al futuro, ma si tratta di un qui e adesso dalle grandi potenzialità, sotto molti aspetti, e che punta a umanizzare un po’ di più internet in modo da accrescere ulteriormente l’utilità di questo grandissimo strumento che ha rivoluzionato la storia.
 

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