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De Benedetti: "John Elkann ha distrutto Repubblica. A lui serve solo per..."

De Benedetti: "Elkann deve coprire la fuga di Stellantis dall'Italia. Il gruppo ormai è francese"

Carlo De Benedetti attacca apertamente il suo successore, il patron di Gedi John Elkann. L'ingegnere si toglie parecchi sassolini dalla scarpa. "Ha distrutto Repubblica, un massacro incomprensibile, nei suoi scopi. John Elkann - dice De Benedetti a Il Foglio - ha venduto tutti i quotidiani locali, che andavano bene. Poi ha devastato pure Repubblica, che ancora si aggira tra i quotidiani italiani con la maestà malinconica delle rovine. Mi dispiace moltissimo". E ancora: "A quel gruppo dirigente ho visto fare cose che manco nella "cena dei cretini": dicono digital first ma non hanno investito un centesimo in serie acquisizioni sul digitale, mentre hanno annientato la carta". Secondo De Benedetti la famiglia Elkann ha comprato i giornali "soltanto per coprire la fuga di Stellantis dall'Italia. Per coprire la deindustrializzazione e la smobilitazione degli impianti produttivi automobilistici di un gruppo che ormai è francese". De Benedetti dice che il gruppo Gedi l’hanno venduto i suoi figli Rodolfo e Marco: lui non era d’accordo.

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Mentre i figli di Silvio Berlusconi non vendono: "Marina - prosegue De Benedetti a Il Foglio - è innamorata di suo padre, ha sempre avuto una sorta di venerazione per lui. Marina sa benissimo che Mediaset è vecchia, che non reggerà la concorrenza delle grandi piattaforme internazionali come Netflix. Eppure non vende perché quella è la creatura di suo papà". L’Ingegnere rivela di aver sentito il Cavaliere due giorni prima che morisse: "Sapevo che stava male, e lui, pur affaticato, al telefono mi snocciolava una tiritera sul partito liberale di massa che aveva costruito". Ma la morte di Berlusconi non porterà alla nascita di una "destra normale" con Giorgia Meloni. Anche se sceglierebbe lei in un ballottaggio con Giuseppe Conte. Su Elly Schlein dice che "l’ho appoggiata e anche aiutata in qualche modo. Pensavo che fosse la persona di cui il Pd aveva bisogno. Pensavo fosse un cambiamento vero, non il modo di Dario Franceschini per restare al potere. Ma ora non voglio esagerare. Dare addosso alla Schlein è troppo facile. Il partito non c’è più da prima di Schlein, e io per la verità non so nemmeno che politica esprima ormai. Credo nessuna".

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