Trump, la lettera aperta dei professionisti dell'editoria Usa per boicottare le sue memorie
Un notevole numero di scrittori, oltre 600, nel 2016 sottoscriveva una “lettera aperta al popolo americano” in cui spiegavano i motivi della loro opposizione alla candidatura a presidente di Donald Trump. Tra gli autori anche nomi di spicco come il re dell'horror Stephen King e il premio Pulitzer Junot Díaz.
Adesso, tra l'assalto a Capitol Hill e l'insiediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in più di 500 tra scrittori, editor, librai e professionisti vari dell'editoria, stanno sottoscrivendo la lettera aperta, scritta dal romanziere Barry Lyga, "No Book Deals for Traitors". Nella lettera si chiede agli editori statunitensi di non firmare contratti di pubblicazione con il presidente uscente Trump o con i membri della sua amministrazione. Tra i firmatari, come riporta un articolo del Los Angeles Times, si sono anche l'ex presidente della DC Comics Paul Levitz, la giornalista Sarah Weinman e l'autrice di "Little Fires Everywhere" Celeste Ng.
"Tutti amiamo l'editoria di libri, ma dobbiamo essere onesti: il nostro paese si trova in queste condizioni anche in parte perché l'editoria ha inseguito i soldi e la notorietà di alcune persone piuttosto imprecise, e ha concesso a quelle stesse persone sia l'imprimatur della rispettabilità che molti soldi attraverso accordi di libri" si legge nella lettera. "L'amministrazione di Donald Trump deve essere considerata un criterio unico per le case editrici quando si considerano le offerte di libri" continua la lettera.
"Di conseguenza, crediamo: nessun membro di un'amministrazione che ha ingabbiato i bambini, eseguito interventi chirurgici involontari su donne in cattività e deriso la scienza poiché milioni di persone sono state infettate da un virus mortale, dovrebbe trarre guadagno da un importante affare di libri. E nessuno che abbia incitato, subornato, istigato o comunque sostenuto il tentativo di colpo di Stato del 6 gennaio 2021 dovrebbe avere le proprie filosofie remunerate e diffuse attraverso le nostre amate case editrici".
Quanto valgono le memorie degli ex presidenti degli Stati Uniti?
Tra libri e interventi in televisione le offerte ammontano al valore record di 100 milioni di dollari. Come si legge sul Sole 24 Ore, Michelle e Barack Obama avrebbero incassato dalla Penguin Random House più di 60 milioni di dollari per la pubblicazione di “Becoming” e “Una terra promessa”. Il libro di memorie di Bill Clinton del 2004 gli ha fruttato 15 milioni di dollari, mentre George W. Bush ha guadagnato circa 10 milioni di dollari per il suo libro del 2010 "Decision Points".
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