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Riforma Rai, la proposta di Fedeli. "Serve Fondazione per garantire autonomia"
Foto La Presse

La senatrice Valeria Fedeli, del partito democratico, ha presentato un disegno di legge per la riforma Rai a sua firma. Sul sito primaonline, si leggono le sue parole che hanno accompagnato la proposta.

"Affidare proprietà, scelta delle strategie e dei vertici operativi della Rai a una Fondazione garante dell’autonomia da governo e partiti, del rispetto del contratto di servizio, del compito di tutela e rappresentanza dell’utenza, della gestione efficiente e trasparente delle società controllate e delle risorse che devono essere certe e ben programmate. Questo è il cuore della proposta a mia prima firma che come gruppo del Partito Democratico al Senato abbiamo depositato per una riforma della governance del sistema radio televisivo pubblico. Per essere all’altezza della sfida del cambiamento, per accompagnare il Paese attraverso le profonde trasformazioni che lo stanno percorrendo e alle quali l’emergenza Covid ha impresso una fortissima accelerazione, la Rai deve cambiare se stessa, deve ripensare e rafforzare i propri strumenti e organizzazione, rilanciare la sua missione di servizio pubblico indipendente dalla lottizzazione partitica, autonomo, autorevole, plurale, efficiente, multimediale, di respiro europeo e internazionale. Siamo nel pieno di una rivoluzione digitale che sta modificando paradigmi, modelli e forme di organizzazione sociale, del lavoro, della comunicazione e produzione artistica, culturale, scientifica. La Rai deve essere in grado di veicolare questa trasformazione, di cogliere la sfida della rete unica, di riqualificare le proprie competenze interne per alfabetizzare il pubblico ai nuovi linguaggi e tecniche del digitale. Per scongiurare la marginalizzazione della Rai in un contesto sempre più competitivo, interconnesso e globale, la Rai deve investire sulla sua autorevolezza e su una specificità e diversità molto forte. Far vivere, e quindi dare voce, corpo, racconto ai valori riconosciuti nel contratto di servizio e quindi la parità, il superamento del gender gap, delle discriminazioni, degli stereotipi soprattutto nella rappresentazione della donna e dei ruoli femminili investendo anche nell’empowerment femminile in azienda. Sostenibilità, innovazione, inclusione: questi sono gli asset su cui deve essere costruita l’offerta Rai. Per dare futuro, prospettiva, visione alla Rai come prima azienda culturale del Paese e quindi strategica per l’intero sistema, è fondamentale agire in Parlamento ma anche, parallelamente, avviare un tavolo di confronto ampio, trasversale, inclusivo delle rappresentanze, forze economiche, sociali, culturali, sindacali per condividere, a partire dagli obiettivi comuni, le migliori soluzioni per realizzarli. La Rai deve cambiare già da oggi. Le nuove condizioni determinate dall’irrompere del virus nella nostra società ha aumentato, non diminuito, il bisogno e l’urgenza di servizi pubblici di qualità e quindi anche di un servizio pubblico radio televisivo che serva al Paese, di cui si percepisca con nettezza l’essenzialità per la democrazia e la crescita collettiva, che giustifichi il pagamento del canone come strumento e garanzia di diversità del prodotto Rai da quelli delle tv commerciali, che sia davvero un valore irrinunciabile per la convivenza civile, positiva, per la crescita e lo sviluppo del Paese. Questa è la grande sfida e opportunità che abbiamo davanti e che dobbiamo saper cogliere e realizzare.

Valeria Fedeli"

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