WhatsApp non cancella davvero i messaggi. Attenzione alle chat su WhatsApp
Neanche quando glielo chiedi. WhatsApp non cancella per davvero i messaggi
WhatsApp non cancella per davvero i messaggi, neanche quando glielo chiedi.
Qualche mese fa aveva fatto notizia l’adozione della crittografia end-to-end da parte di Whatsapp grazie alla quale, a partire da aprile nessuno ha più potuto intercettare le conversazioni in corso tra gli utenti della piattaforma — neppure Whatsapp stessa.
Ora però un recente report pubblicato dal ricercatore forense Jonathan Zdziarski - si legge su http://www.wired.it - sta mettendo in discussione l’intera impalcatura di sicurezza del servizio: secondo le prove che Zdziarski ha raccolto, sembra infatti che WhatsApp non sia in grado di cancellare definitivamente i messaggi una volta giunti sul telefono, neppure quando è lo stesso utente a chiedergli di farlo.
Secondo Zdziarski al momento della cancellazione il software si limiterebbe a far sparire i messaggi dalla lista di quelli visibili nell’interfaccia dell’app, senza però sovrascriverli per renderli irrecuperabili.
In linea di massima si tratta di un comportamento comune a quasi tutti gli algoritmi di gestione della memoria digitale: cancellare i dati in questo modo richiede molto meno tempo, e l’onere di sovrascriverli è lasciato alla prossima sequela di informazioni che va a occupare quello spazio.
Un’app che fa della sicurezza il proprio vanto però dovrebbe occuparsi in prima persona di questo compito: altri sistemi di messaggistica coprono immediatamente i messaggi cancellati con sequenze casuali di 0 e 1 proprio per impedirne la ricostruzione anche in caso di analisi forense; WhatsApp tiene questi spazi virtualmente liberi ma in realtà ancora leggibili a tempo indeterminato.
In questo modo è possibile risalire ai messaggi già cancellati all’interno di uno smartphone, e in alcuni casi non c’è neppure bisogno di avere accesso fisico al telefono: nella versione iOS di WhatsApp ad esempio i database così (mal) strutturati finiscono anche su server remoti tramite la funzione di backup di iCloud.