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Medicina
Coronavirus, le armi più promettenti nella corsa alla cura in America

Attualmente esiste un solo farmaco che si è dimostrato utile, dopo rigorosi test scientifici, nel trattamento del COVID-19. Questo farmaco è l'antivirale remdesivir, prodotto dalla Gilead Sciences. Purtroppo però sembra che i comprovati benefici del remdesivir siano modesti: ridurre le degenze ospedaliere da 15 a 11 giorni.

Sicuramente c'è un urgente bisogno di terapie innovative e soprattutto risolutive. Qualcosa fortunatamente si sta muovendo anche negli Stati Uniti. Alcuni vaccini sono nella fase dei test, altri inizieranno a breve, altri ancora sono all’inizio della pipeline. 

Il primo di questi è il Plasma prelevato dai pazienti che hanno sviluppato la malattia e si sono ripresi. Questo plasma contiene gli anticorpi prodotti per combattere la malattia. La teoria conferma quindi che dare questi anticorpi ai malati potrebbe aiutarli a combattere il Coronavirus. Un approccio, con luci ed ombre, ma già utilizzato in occasione di malattie come Ebola e Sars. Mayo Clinic e Michigan State University stanno concentrando gli sforzi di ricerca per migliorare questo tipo di cura. Un approccio similare alle globuline iperimmuni. Il  Plasma sarebbe utile anche per gli operatori sanitari e soggetti ad alto rischio, oltre che sui pazienti contagiati da Covid19.

I secondi sono  farmaci antivirali. Uno di questi è il Remdesivir che blocca la capacità del virus di fare copie di se stesso e replicarsi nel corpo.

I farmaci antivirali ( Remdesivir a parte) sono stati usati nella cura per l’HIV ma per il Covid non hanno ancora dimostrato un vero valore. Fra questi però uno promettente e su cui si sta studiando è il EIDD-2801.Realizzato dagli scienziati di una no-profit di proprietà di Emory University.Ha dimostrato di poter ridurre, per ora sugli animali, i sintomi della Sars, causata dal Coronavirus.  Merck ha fatto un accordo con Ridgeback Bhioterapeutics per svilupparlo. Sono già iniziati i test sull’uomo per questo farmaco che puo’ essere assunto in pillola e non per  via endovenosa.

 

 

I terzi sono gli anticorpi monoclonali. Sono molecole di laboratorio che possono imitare gli anticorpi del sistema immunitario umano. Possono essere utilizzati per colpire le cellule di un tumore o altre cellule indesiderabili, come quelle che sono state infettate da virus. Sono stati usati con successo per malattie come cancro e artrite reumatoide. Integrano il sistema immunitario di un paziente con anticorpi diretti contro un invasore.Molti i gruppi che stanno studiando versioni di anticorpi monoclonali. La società canadese AbCellera insieme a Eli Lilly hanno cominciato gli studi sull’uomo. Un secondo farmaco di anticorpi monoclonali è quello prodotto dalla società Regeneron.

I quarti sono i modulatori immunitari. Il Coronavirus manda in overdrive il sistema immunitario umano e colpisce maggiormente i polmoni e rendono difficile respirare. Sul mercato esistono già farmaci in fase di test per ridurre la risposta immunitaria su pazienti con Covid19. Il problema è che al momento questi farmaci sopprimono la risposta immunitaria e quindi la capacità di combattere il virus.

Per il futuro il progetto voluto da Donald Trump è quello di un Consorzio per ricercare i migliori farmaci e progetti. Si comincia a creare modelli al computer che presentano come il virus attacca le cellule e poi altrettanti modelli di contrasto all’infezione con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.

Ma la battaglia è ancora lontana dall’essere vinta. 

 

 

 

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