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Medicina
Senior Italia FederAnziani: "Servono tamponi a tappeto per anziani e disabili"

Il Presidente Messina: "Non è il tempo di polemiche, ora è il momento di agire per salvare vite e fermare il senicidio"

Senior Italia FederAnziani lancia un appello ai Governatori delle Regioni e agli Assessori alla Salute, alla Protezione Civile, al Ministro della Salute Roberto Speranza: "Agire tempestivamente nei confronti delle RSA, delle case di riposo, delle residenze sanitarie per disabili di tutto il territorio nazionale effettuando tamponi a tappeto sugli operatori sanitari e sugli ospiti, anche sulle persone asintomatiche".

Senior Italia  FederAnziani è la federazione delle associazioni della terza età, fondata nel 2006 con lo scopo di tutelare i diritti e migliorare la qualità della vita delle persone Senior. Ne fanno parte numerose associazioni per un totale di 3.700 Centri Sociali per Anziani (CSA) su tutto il territorio nazionale ed oltre 3,8 milioni di persone aderenti.

Quella che sta provocando il Covid-19 in queste strutture, afferma la Federazione "è una vera mattanza, come confermano i dati indicativi diffusi in questi giorni dall’Istituto Superiore di Sanità, riferiti a un campione di 1082 strutture residenziali e sociosanitarie (il 33% di quelle contattate, 3042): dal primo febbraio al 14 aprile 2020 in queste strutture ci sono stati in tutto 6.773 decessi tra i residenti, che ben nel 40,2 per cento dei casi (2.724 su 6.773), sono avvenute con infezioni da Covid o con manifestazioni simil-influenzali".

“Non è tempo di polemiche - dichiara il Presidente Senior Italia FederAnziani Roberto Messina - l’emergenza Coronavirus non si ferma e le RSA continuano ad essere la più importante trincea, accanto a quella degli ospedali, nella quale si combatte ogni giorno la guerra contro il Coronavirus. Sappiamo ormai che in tutta Europa la metà dei decessi di Covid 19 è avvenuta nelle strutture residenziali per anziani. La ‘distrazione’ nei confronti di questi luoghi ha generato ovunque una vera e propria mattanza".

"Per mettere fine a questa eutanasia legalizzata dei più fragili vanno fatti tempestivamente e capillarmente i tamponi, non solo agli ospiti delle strutture ma anche a chi ci lavora dentro con la stessa abnegazione del personale sanitario degli ospedali".

"E il tema dei costi eccessivi non può rappresentare un limite o un alibi. Stessi provvedimenti devono essere adottati con urgenza nei confronti delle residenze sanitarie per disabili che sono a loro volta delle bombe pronte a esplodere poiché anche qui troviamo soggetti fragili ed esposti al rischio peggiore, sicché tali realtà vanno gestite con la massima attenzione, puntando sulla fornitura dei dispositivi di protezione individuale, quella che fin dall’inizio dell’epidemia è mancata alle strutture per anziani, e sul monitoraggio costante della salute di operatori e ospiti".

"Verrà il tempo dell’accertamento delle responsabilità, ma quello attuale è il tempo dell’azione necessaria a salvare finché è possibile le vite dei nostri anziani e delle persone disabili. Non continueremo ad assistere inermi al senicidio in corso”.

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