Auto e Motori
Nissan chiude Oppama entro il 2027: produzione trasferita a Kyushu
Il piano Re:Nissan ridisegna la mappa produttiva del marchio: addio allo storico stabilimento di Oppama, si punta su efficienza e sostenibilità.

Certe decisioni, anche quando sono razionali e strategicamente fondate, non smettono mai di avere un impatto emotivo.
È il caso della chiusura annunciata dello storico stabilimento Nissan di Oppama, uno dei simboli della manifattura automobilistica giapponese, attivo dal 1961. Con un annuncio tanto sobrio quanto significativo, Nissan Motor Co., Ltd. ha comunicato che entro la fine dell’anno fiscale 2027 tutte le attività produttive del sito saranno progressivamente trasferite allo stabilimento Nissan Motor Kyushu, nella prefettura di Fukuoka. La decisione rientra nella più ampia strategia di rilancio industriale denominata Re:Nissan, che mira a ridefinire la sostenibilità economica e produttiva dell’azienda nel medio-lungo periodo.
Il trasferimento della produzione da Oppama a Kyushu rappresenta molto più di una semplice razionalizzazione: è una scelta che riflette il desiderio del costruttore giapponese di adattarsi a un contesto industriale in profonda trasformazione, fatto di elettrificazione, nuove sfide ambientali e un contesto competitivo sempre più selettivo. Nissan, attraverso questo piano, punta a ridurre la capacità produttiva globale da 3,5 a 2,5 milioni di unità (esclusa la Cina), ottimizzando l’impiego degli impianti e portando il tasso di utilizzo vicino al 100%.
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Un obiettivo ambizioso che passa per scelte coraggiose, come la progressiva riduzione dei siti produttivi da 17 a 10. In Giappone, la chiusura di Oppama e il potenziamento di Nissan Motor Kyushu sono viste come leve indispensabili per contenere i costi e aumentare la redditività dei modelli in produzione. A Kyushu confluiranno non solo i modelli attualmente prodotti a Oppama, ma anche quelli futuri inizialmente destinati allo storico stabilimento.
Ivan Espinosa, CEO di Nissan, ha voluto commentare personalmente l’annuncio, riconoscendo il peso emotivo della decisione: “Oggi Nissan ha preso una decisione difficile ma necessaria. Lo stabilimento di Oppama rappresenta un capitolo importante della nostra storia e il suo lascito continuerà a vivere. Voglio esprimere un sincero ringraziamento ai nostri dipendenti, alla comunità locale e ai partner che hanno sostenuto con dedizione e passione questo sito produttivo”.
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È infatti impossibile ignorare il valore simbolico di Oppama, una delle fabbriche che ha segnato il decollo dell’industria automobilistica giapponese nel secondo dopoguerra. Qui hanno visto la luce modelli storici come la Datsun Bluebird e, in epoche più recenti, molte versioni della Nissan Leaf, simbolo della transizione elettrica del marchio. Ma i tempi cambiano, e con essi anche la geografia industriale deve adattarsi.
Nissan ha voluto comunque precisare che la decisione riguarda unicamente le linee produttive del sito di Oppama. Le altre strutture presenti nell’area – dal centro di ricerca al circuito di collaudo GRANDRIVE, fino all’impianto crash test e al porto logistico Oppama Wharf – continueranno a funzionare regolarmente. In sostanza, l’area non sarà abbandonata, ma ricalibrata in funzione delle nuove esigenze industriali e strategiche.
Quanto al personale attualmente impiegato nello stabilimento, Nissan ha dichiarato che resterà in organico almeno fino al termine dell’anno fiscale 2027. L’azienda, si legge nel comunicato, “definirà politiche chiare per gestire al meglio l’occupazione e le modalità di lavoro oltre tale data, condividendole con i dipendenti coinvolti e avviando un dialogo con il sindacato”. È quindi ipotizzabile un processo di riallocazione interna, con percorsi di formazione e reinserimento in altri stabilimenti o funzioni, anche in ottica di riconversione professionale.
In parallelo, Nissan si impegna a valutare le opzioni per il futuro utilizzo dell’area produttiva una volta che le linee saranno smantellate. Un segnale di responsabilità, che mostra attenzione verso il territorio e la comunità locale, storicamente molto legata alla fabbrica.
Al momento i costi legati all’operazione non sono stati comunicati, ma verranno resi noti in occasione della presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre. Di certo, il trasferimento della produzione a Kyushu comporterà un investimento notevole in termini di logistica, risorse e aggiornamento impianti. Tuttavia, la scelta punta a garantire una maggiore efficienza produttiva, sfruttando la più moderna infrastruttura del sito di Kyushu, già oggi uno degli hub strategici per la produzione di modelli elettrificati e ibridi.
Nel complesso, il piano Re:Nissan rappresenta un cambio di paradigma per il colosso nipponico: meno volume, più qualità. Una filosofia industriale che privilegia l’equilibrio tra capacità produttiva e domanda reale, evitando sovrapproduzione e sprechi, e puntando sulla redditività come misura del successo. La razionalizzazione degli impianti è solo una delle leve: a questa si affianca una rinnovata attenzione alla gamma, alla semplificazione dei processi e a un’accelerazione sulla transizione elettrica.
Il mondo dell’automotive sta vivendo una delle fasi più radicali della sua storia. In questo contesto, Nissan scommette su una ristrutturazione profonda per tornare a crescere. Il sacrificio di Oppama non è un addio, ma un passaggio di testimone. E il futuro, oggi più che mai, si costruisce su fondamenta solide, anche quando è necessario cambiare strada.
Lo stabilimento Nissan di Oppama
Lo stabilimento di Oppama ha avviato le proprie attività nel 1961, sviluppandosi insieme alla comunità locale e ai nostri partner. Ad oggi ha prodotto oltre 17,8 milioni di veicoli, consegnando i modelli Nissan in tutto il mondo. Continuerà a produrre veicoli di alta qualità per i clienti fino alla conclusione della produzione prevista alla fine dell’anno fiscale 2027.
Indirizzo: 1, Natsushima-cho, Yokosuka-shi, Kanagawa
Inizio operazioni: ottobre 1961
Superficie: 547.606㎡ (solo area dello stabilimento)
Dipendenti: circa 2.400
Modelli attualmente in produzione: Note, Note Aura
Dati salienti
1961: Avvio operazioni (produzione Datsun Bluebird)
1978: Raggiunta produzione complessiva di 5 milioni di unità
1984: Completamento dell’Oppama Wharf
1992: Raggiunta produzione complessiva di 10 milioni di unità
2001: Avvio produzione March
2003: Avvio produzione Cube
2007: Completamento del circuito GRANDRIVE, raggiunta quota complessiva di 15 milioni di unità prodotte
2010: Avvio produzione Nissan LEAF
2012: Disattivata la Linea 2
2016: Avvio produzione prima generazione Note e-POWER
2021: Avvio produzione Note Aura (modello attuale)