Auto e Motori
Porsche, Blume verso l’addio: resta solo al vertice di Volkswagen
Oliver Blume valuta l’uscita da CEO di Porsche per dedicarsi esclusivamente alla guida del gruppo Volkswagen.


Le indiscrezioni arrivano dalla Germania e scuotono il mondo dell’auto.
Oliver Blume, attuale CEO di Porsche AG e al tempo stesso alla guida del gruppo Volkswagen, starebbe valutando di lasciare il timone della casa di Zuffenhausen per dedicarsi esclusivamente alla holding di Wolfsburg. La notizia, riportata dalla rivista economica WirtschaftsWoche, conferma quanto fosse diventata delicata la gestione di un doppio incarico che, dopo la quotazione in Borsa di Porsche nel 2022, ha alimentato discussioni e critiche tra analisti e investitori.
Al centro della questione c’è la sostenibilità di una leadership sdoppiata in un momento di grande trasformazione per entrambi i marchi. Da un lato Volkswagen, impegnata in un percorso di elettrificazione complesso e costoso, dall’altro Porsche, marchio di lusso che negli ultimi mesi ha visto calare la redditività, complici l’incertezza macroeconomica e la frenata della domanda in Cina, uno dei suoi mercati chiave. La gestione simultanea di due realtà così esigenti ha sollevato più di una perplessità sulla possibilità di garantire piena attenzione a entrambe. Secondo le anticipazioni, il cambio dovrebbe concretizzarsi all’inizio del 2026, con una fase di transizione durante il 2025.
Intanto, il consiglio di sorveglianza di Volkswagen avrebbe avviato un confronto con le famiglie Porsche e Piëch, azioniste di riferimento, per valutare i possibili successori. Sul tavolo ci sarebbero candidati interni ed esterni, con un orientamento a trovare una figura capace di guidare Porsche in una nuova fase strategica. La notizia, però, non è priva di contraddizioni. Da Stoccarda è arrivata una smentita ufficiale, con fonti aziendali che assicurano come Blume “non abbia intenzione di abbandonare il ruolo di CEO” e che la doppia leadership rimanga sostenuta dagli azionisti di riferimento. Un segnale che mostra quanto il tema sia ancora oggetto di discussione, ma che allo stesso tempo non spegne le ipotesi di un cambiamento imminente. Sul fronte industriale, Porsche è chiamata a rilanciare la propria strategia.
La gamma elettrica, guidata dalla Taycan e dalla nuova Macan EV, deve affrontare una concorrenza sempre più agguerrita, mentre il rallentamento delle vendite globali costringe il marchio a rivedere piani e investimenti. Parallelamente, Volkswagen non può permettersi esitazioni nella sua corsa all’elettrico, con obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni e di ampliamento dell’offerta EV in ogni segmento. Il possibile addio di Blume a Porsche sarebbe dunque il simbolo di una fase di riorganizzazione più ampia, nella quale il gruppo Volkswagen cerca di trovare un nuovo equilibrio tra i suoi brand, distribuendo meglio ruoli e responsabilità. In un contesto competitivo dominato da Tesla in elettrico e dai marchi premium tedeschi in Europa, la chiarezza nella governance diventa un fattore determinante per la fiducia del mercato.