Auto e Motori
Stellantis, Filosa si affida ai Marchionne boys
Nel rimpasto annunciato l’8 ottobre, spiccano profili di chiara scuola FCA/Marchionne affiancati a manager di provenienza PSA ed esterni: una miscela che dice molto della linea Filosa.

Antonio Filosa, Ceo Stellantis (Foto imagoeconomica)

Nel nuovo giro di nomine, Emanuele Cappellano è il volto-simbolo della continuità FCA: entra alla guida di Enlarged Europe & European Brands mantenendo anche la responsabilità di Stellantis Pro One.
Il suo curriculum parla chiaro: ingresso in Fiat Chrysler nel 2002, lunga esperienza in America Latina e nella macchina industriale/finanziaria del gruppo. È, a tutti gli effetti, un “cresciuto in casa” nell’era Marchionne.
Accanto a lui, Herlander Zola prende il timone del Sud America. Il manager brasiliano arriva in FCA nel 2017 dopo passaggi in Volkswagen, BMW e Audi: è quindi un innesto tardo-Marchionne, formatosi però commercialmente nel perimetro Fiat/Jeep della regione prima della fusione. La sua è una traiettoria mista (multibrand → FCA → Stellantis) con forte radicamento nel mercato brasiliano.
Il ritorno di Francesco Ciancia come Global Head of Manufacturing è un’altra tessera “FCA-core”: in azienda dal 2001, ruoli chiave tra Maserati, EMEA e America Latina, poi una parentesi in Mercedes-Benz Vans e il rientro per guidare la manifattura globale. Un profilo industriale forgiato nell’approccio “operational hard-core” dell’epoca Marchionne.
Alla Design sale Ralph Gilles: veterano Chrysler dal 1992, poi Chief Design Officer di FCA dal 2015 e figura molto vicina a Marchionne negli anni della rinascita di Dodge/Chrysler. È forse l’esempio più cristallino di “Marchionne boy”: continuità di stile e cultura di prodotto portata di peso dentro Stellantis.
Il quadro cambia se guardiamo ai manager di scuola PSA. Jean-Philippe Imparato lascia la guida dell’Europa allargata per concentrarsi al 100% su Maserati (e su Stellantis &You), ma il suo DNA è dichiaratamente Peugeot-PSA, dove ha trascorso trent’anni prima di approdare in Stellantis. È quindi l’antitesi del “Marchionne boy”: tassello essenziale dell’equilibrio post-fusione sul fronte premium.
Stesso imprinting per Samir Cherfan, che entra nello SLT mantenendo Middle East & Africa e Micromobility: arriva in PSA nel 2017 (dopo una lunga stagione in Nissan) e incarna la matrice commerciale/industriale del gruppo francese estesa alle geografie ad alta crescita. Non è un prodotto della scuola FCA.
Grégoire Olivier assume la responsabilità di China & Asia-Pacific ed entra nello SLT: anche qui, curriculum PSA purissimo (Faurecia/PSA, poi la lunga stagione cinese). La sua missione è riportare trazione nella regione più complessa per Stellantis, con metodi e relazioni maturati nell’orbita Peugeot-Citroën.
Capitolo uscite: Arnaud Deboeuf (manufacturing) lascia l’azienda il 1° novembre, mentre Philippe de Rovira aveva già annunciato a luglio il passaggio a Ayvens. Entrambi arrivano da filiere extra-FCA (Renault per Deboeuf; PSA per de Rovira), ulteriore indizio di un baricentro che, in questa fase, si sposta verso competenze FCA per l’“execution” e PSA per i mercati/regione a maggiore complessità.
Mettendo in fila i nomi del rimpasto dell’8 ottobre 2025 emerge un bilancio netto: quattro su sette dei nuovi ingressi/nuove responsabilità chiave sono di matrice FCA/Marchionne (Cappellano, Zola, Ciancia, Gilles), tre sono di matrice PSA (Imparato, Cherfan, Olivier). In sostanza, Filosa lui stesso manager cresciuto in Fiat/Jeep orchestra una squadra che richiama la disciplina industriale della “scuola Marchionne” nelle funzioni critiche (produzione, design, Sud America, Europa allargata) e preserva la sensibilità PSA su brand, Cina e aree MEA/micromobilità. Un compromesso funzionale alla fase di “rilancio operativo” dichiarata dal nuovo CEO dopo un biennio difficile.
Una nota finale sul lessico: “Marchionne boys” è un’etichetta giornalistica, non un organigramma. Indica manager formatisi per cultura, processi e metrica del risultato nella stagione FCA 2004-2018. In questa chiave, quanto visto oggi mostra una riequilibratura: non un ritorno nostalgico, ma l’uso mirato di profili abituati a “fare” (tempi, costi, qualità) per sostenere la parte più dura del piano, mentre i leader di matrice PSA presidiano mercati e brand dove serve diplomazia industriale e partnership. Il test della formula arriverà presto: Europa in contrazione, Cina da ricostruire e premium da rilanciare con Maserati. Per ora, la mappa delle provenienze racconta una Stellantis che punta su ciò che ciascuna scuola sa fare meglio.