Stellantis raddoppia la produzione in Marocco: Kenitra verso 535.000 auto - Affaritaliani.it

Auto e Motori

Ultimo aggiornamento: 16:50

Stellantis raddoppia la produzione in Marocco: Kenitra verso 535.000 auto

Stellantis amplia lo stabilimento di Kenitra portando la capacità a oltre mezzo milione di veicoli l’anno, mentre l’Italia arranca sulla produzione industriale

Redazione Motori

Mentre l’Italia continua a interrogarsi sul futuro della sua industria automobilistica, Stellantis accelera altrove.

Lo fa in Marocco, a Kenitra, dove ha appena inaugurato l’espansione del suo impianto produttivo, destinato a diventare uno dei più strategici per il gruppo guidato da Antonio Filosa. La notizia è rimbalzata rapidamente sui media internazionali, non solo per l’entità dell’investimento – ben 300 milioni di euro – ma soprattutto per il segnale forte che invia: la produzione si sposta dove l’ecosistema industriale funziona, anche se è fuori dai confini europei.

A regime, lo stabilimento di Kenitra supererà quota 535.000 veicoli l’anno, più del doppio rispetto all’attuale capacità di circa 200.000 unità. E non si tratta di una prospettiva lontana. I lavori sono terminati, le nuove linee sono operative, e Stellantis si prepara a far crescere esponenzialmente la produzione di quadricicli elettrici come Citroën Ami, Fiat Topolino e Opel Rocks-e, destinati in particolare alle giovani generazioni urbane, sempre più attente alla mobilità sostenibile.

Nel 2023, lo stesso sito marocchino aveva prodotto 20.000 di questi piccoli EV. Con l’ampliamento, il nuovo obiettivo è raggiungere quota 70.000 unità l’anno. Numeri che non lasciano spazio all’immaginazione: Kenitra è sempre più un nodo chiave nella strategia elettrica globale del gruppo. La fabbrica, inaugurata nel 2019, si era già distinta per efficienza e rapidità di crescita. Ora, con l’espansione, si prepara a diventare uno degli hub produttivi più moderni e flessibili dell’intera galassia Stellantis.

Il sito non si limiterà ai quadricicli. Oltre alla Peugeot 208, già assemblata in loco, si prospetta l’arrivo di nuovi modelli – anche di gamma superiore – che potrebbero essere delocalizzati da altri stabilimenti europei o extraeuropei. Inoltre, Stellantis ha annunciato l’intenzione di iniziare a produrre motori ibridi e veicoli a tre ruote, ampliando così la varietà dell’offerta e rafforzando il ruolo dello stabilimento come polo multi-energia.

L’impatto sull’economia marocchina è già visibile. Secondo quanto dichiarato dal primo ministro Aziz Akhannouch durante la cerimonia di inaugurazione, il tasso di local sourcing, cioè di componenti realizzati in loco, passerà dal 69% al 75% entro il 2030. Un risultato significativo, che porterà benefici diretti all’indotto locale e consoliderà il Marocco come piattaforma produttiva d’eccellenza nel panorama automotive.

Ma l’espansione di Kenitra ha anche un peso geopolitico ed economico più ampio. Secondo le ultime stime, il Marocco potrebbe superare il milione di veicoli l’anno in termini di capacità produttiva complessiva, affiancandosi ad altri player del Mediterraneo come la Turchia o l’Algeria. Solo nel 2024, le esportazioni di veicoli dal Paese sono aumentate del 6,3%, toccando quasi i 15 miliardi di euro. E ora, grazie a Stellantis, si punta a un nuovo record.

Tutto questo mentre l’Italia osserva, in silenzio. I dati del primo semestre 2025 raccontano un’altra realtà: la produzione industriale automotive nel Belpaese è calata ulteriormente rispetto al 2024, che già non era stato un anno brillante. Stabilimenti storici come quelli di Mirafiori e Melfi faticano a trovare un nuovo equilibrio produttivo, complice una transizione elettrica gestita a singhiozzo e una politica industriale poco reattiva.

L’investimento marocchino di Stellantis, quindi, suona inevitabilmente anche come una critica implicita all’Italia. Non tanto per mancanza di volontà, quanto per l’assenza di un contesto competitivo. Dove altri Paesi offrono stabilità fiscale, semplificazione normativa e supporto concreto alla transizione green, l’Italia continua a discutere sul ruolo dell’automotive senza fornire risposte strutturali.

Nel frattempo, Stellantis guarda avanti. Con un piano ambizioso che punta a produrre oltre 1 milione di veicoli elettrici all’anno entro il 2030, l’azienda sta ridisegnando la propria geografia produttiva. E in questa nuova mappa, il Marocco occupa una posizione di rilievo. Per l’Italia, resta la sfida – ancora aperta – di tornare a essere attrattiva per chi costruisce il futuro della mobilità.