Roma, 28 giu. (Adnkronos) - "La politica deve essere una patologia più insidiosa del coronavirus se a quest’ora mi sento ancora in dovere di precisare una strategia. Ma tant’è, procedo. Sui social si insinua che la rottura di Conte coi Cinquestelle sia prodromica al lancio del ‘partito di Conte’, nel quale -per amichevole e paradossale cronaca di Minzolini- io avrei la tessera numero uno. Le cose stanno diversamente, of course. Noi Dc prendiamo atto da tempo dell’esaurimento della spinta centrista: ormai in Italia ci sono cento sigle centriste e nessuna elettoralmente rilevante. La sola indicazione progettuale viene dal santo Padre: ben due encicliche sono state dedicate alla ‘difesa del creato’, all’ambiente, alla difesa della Terra. Ne sgorga una conseguenza naturale, prevedibile, auspicabile: una intesa tra cattolici e Verdi, una alleanza tra laici e cattolici per la difesa del pianeta". Lo scrive su Facebook Gianfranco Rotondi, presidente della Fondazione Dc."Destra e sinistra -aggiunge- si disporranno come credono intorno a questa priorità: buon per loro se la riconosceranno, sennò chissenefrega, diverrà patetico invocare più o meno tasse, più o meno servizi in un pianeta che avrà -dati scientifici alla mano- sei decenni di vita, non di più. Il mondo cattolico è pronto a questa nuova sfida. Conte farà parte del progetto? Benvenuto. Ma il terreno di gioco è questo: nuovo, inedito, destabilizzante. E pazienza se non tutti capiranno. Del resto: perché uno vinca, occorre anzitutto che tutti gli altri non capiscano dove e quale è la partita".
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