Roma, 11 feb. (Adnkronos) - La Direzione Pd ha dato un via libera unanime alla fiducia al governo Draghi, chiesta dal segretario Nicola Zingaretti nel suo intervento. Una relazione che si muove tra il 'fuori' e il 'dentro'. Il sostegno al tentativo Draghi con la vecchia maggioranza -dopo l'ok del voto M5S su Rousseau- unita. Un esito su cui i dem esprimono, ovviamente, soddisfazione. Ed insieme lo sguardo alle dinamiche interne. Zingaretti chiede al partito "un'unità sostanziale, senza allusioni sulla linea adottata", dice il segretario chiamando chi non dovesse essere d'accordo ad uscire allo scoperto: "Sarebbe utile e giusto esplicitare il dissenso, per trasparenza". Anche perchè "il dibattito pubblico appare confuso e chi vuole destabilizzare il sistema politico sta mirando proprio al Pd e alla sua funzione".Una prima occasione di confronto potrebbe essere quella dell'assemblea nazionale. Organismo, frutto dell'esito del congresso, dove la maggioranza zingarettiana è schiacciante. Il segretario ha annunciato in Direzione un appuntamento entro febbraio. Una volta chiusa la fase della formazione del governo. Quando sarà definito il quadro e avranno risposta gli interrogativi che in questi giorni hanno percorso il gruppi parlamentari dem: chi e quanti saranno i rappresentanti Pd nel governo Draghi? Un interrogativo a cui fino a stasera non sarebbe arrivata una risposta definita. E nei corridoi della Camera c'è chi lega quella 'rappresentanza' anche al futuro delle dinamiche nel Pd. Insomma, chi dovesse restare 'insoddisfatto' potrebbe agitare la discussione interna. Sul tema del congresso - oggi allontanato anche da Stefano Bonaccini, indicato come candidato in pectore, 'ora si fa il governo, non è l'ora della conta nel Pd', ha detto- Zingaretti ha ribadito la linea. Parlarne ora è da 'marziani' ma, appunto, se ci sono dissensi invita ad esplicitarli e ripete che presto partirà un'iniziativa di confronto sul futuro del Pd. Non è un congresso per eleggere il nuovo segretario - che scade tra due anni - sembra l'intenzione, quanto piuttosto una discussione tematica che in parte era stata avviata prima del Covid. "Avviare una iniziativa per rendere più netta e chiara la nostra presenza in questa fase, coinvolgendo il Paese per definire meglio la nostra funzione quella di un grande partito riformista e popolare".
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