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Caltanissetta, 8 nov. (Adnkronos) - (dall’inviata Elvira Terranova)- Il colpo di scena arriva a fine udienza, quando il poliziotto che finora aveva sempre negato di avere fatto un sopralluogo con l’ex pentito Vincenzo Scarantino a Palermo, cambia versione e dice, tutto d’un fiato: “Mi sono ricordato solo di recente che nel 1994 feci un sopralluogo notturno con Scarantino, nella zona della Guadagna”. Una rivelazione, l’ennesima, che arriva al processo sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio, che vede alla sbarra tra poliziotti, Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, accusati di concorso in calunnia aggravata dall’avere favorito la mafia. Già nelle scorse udienze, un altro poliziotto, Giampiero Valenti, aveva rivelato di avere avuto l'ordine di bloccare le intercettazioni di Scarantino. “Mi ordinarono di interrompere la registrazione di Scarantino perché il collaboratore doveva parlare con i magistrati”, aveva detto. E oggi la nuova rivelazione di un altro poliziotto che, però, rischia di trasformarsi per l'agente in una incriminazione per falsa testimonianza o, addirittura, per depistaggio. Angelo Tedesco nel maggio 2016, deponendo al processo Borsellino quater, aveva negato di avere mai fatto un sopralluogo con l'ex pentito Vincenzo Scarantino rispondendo con un secco ‘no’ al pm Stefano Luciani. Il pm che oggi gli ha fatto la stessa domanda. E la risposta, a sorpresa, è stata diametralmente opposta: “Sì, mi sono ricordato che nel 1994 facemmo un sopralluogo a Palermo con Vincenzo Scarantino. Me lo sono ricordato solo dopo tempo. Ma sono passati tanti anni...". E' piena di "non ricordo" la deposizione di Angelo Tedesco, che ha prestato servizio a Palermo negli anni delle stragi. "Siamo stati un po' in giro in zona Guadagna, di notte, dovevamo fare dei servizi di riscontro", ha detto. E alla fine della sua deposizione il pm Stefani Luciani chiede al Tribunale la trasmissione degli atti alla Procura di Caltanissetta "per le valutazioni di competenza". La Procura ipotizzerebbe, come apprende l'Adnkronos, i reati di falsa testimonianza oppure addirittura di depistaggio. "Sono tre anni che penso a queste cose e mi sono ricordato...", spiega oggi. E poi, davanti alle altre domande del pm sbotta: "Dottore, perché ce l'ha con me?". "Purtroppo la mia memoria si ferma", ribadisce ancora davanti all'ennesima domanda del'accusa. Già durante la deposizione del processo Borsellino quater, nel 2016, c'erano stati molti "non ricordo" del poliziotto Tedesco, che oggi ha cambiato nuovamente versione. Adesso sarà il Tribunale a decidere se aprire un procedimento a carico dell'agente, che al momento si è riservato. Ma non è l’unica novità arrivata oggi al processo sul depistaggio. È stata infatti depositata la relazione sui brogliacci che contengono le conversazioni dell'ex pentito Scarantino.





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